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Dormono nei loculi vuoti per ripararsi: la scena shock nel cimitero italiano, è polemica

Pubblicato: 11/12/2025 19:26

Per sfuggire alle temperature rigide delle notti modenesi, alcune persone senza fissa dimora hanno trovato rifugio nei loculi vuoti del cimitero di San Cataldo. La vicenda è stata documentata dalla Gazzetta di Modena, che racconta come nella zona monumentale del cimitero siano presenti loculi a livello terra, alcuni dei quali temporaneamente vuoti, e come questi siano stati trasformati in giacigli di fortuna.

I senzatetto hanno adattato questi spazi con coperte, cuscini e persino materassi, creando piccoli rifugi che li proteggono dal freddo intenso della notte. La scelta di cercare riparo in un luogo così particolare evidenzia la gravità della situazione abitativa in città, dove l’emergenza freddo si somma alle difficoltà economiche di chi non ha un tetto sopra la testa.

Secondo un’inchiesta congiunta del Sunia e della Cgil, Modena è la città con la crescita più alta dei canoni medi delle stanze in affitto nell’ultimo anno. Gli aumenti hanno raggiunto il 31%, con prezzi medi passati da 385 a 506 euro al mese, un incremento che rende sempre più difficile per le fasce più fragili della popolazione trovare un’abitazione accessibile.

I dati dell’indagine evidenziano che nella città emiliana sono disponibili circa 4-5 mila stanze in affitto, ma la maggior parte presenta canoni elevati. Circa il 67% delle stanze supera i 400 euro mensili, mentre il 40% si colloca oltre i 500 euro, con punte che raggiungono i 900 euro per camere dotate di bagno privato.

Il fenomeno dei senzatetto che si rifugiano in loculi vuoti non è solo un indicatore della povertà, ma anche della pressione crescente sul mercato immobiliare cittadino. L’aumento dei prezzi rende difficile accedere a soluzioni abitative dignitose, spingendo chi è più vulnerabile verso scelte estreme e spesso rischiose.

La situazione evidenzia come le politiche abitative locali debbano affrontare urgentemente la questione dell’emergenza freddo e dell’aumento dei canoni, al fine di garantire un accesso equo a alloggi sicuri. Le associazioni come Sunia e Cgil continuano a monitorare il mercato e a sollecitare interventi mirati per tutelare gli inquilini a rischio sfratto o esclusi dal mercato delle locazioni.

Modena, tradizionalmente considerata una città vivibile e ordinata, mostra in questo caso il lato più fragile della società urbana: un numero crescente di persone costrette a trovare soluzioni abitative improvvisate pur di sopravvivere durante l’inverno. La scelta dei loculi vuoti come rifugio temporaneo diventa così simbolo di una crisi sociale ed economica che necessita di interventi immediati.

Le immagini riportate dalla Gazzetta di Modena mostrano chiaramente le condizioni in cui vivono queste persone: coperte stese, materassi e cuscini nei loculi, con una disposizione che cerca di mantenere la dignità nonostante le difficoltà. Il reportage punta l’attenzione non solo sul fenomeno dei senzatetto, ma anche sulla disparità crescente tra disponibilità abitativa e costi di affitto.

La cronaca di Modena diventa così un monito sul rischio di esclusione abitativa nelle città italiane, sottolineando come l’aumento vertiginoso dei canoni d’affitto possa trasformare una situazione di disagio temporaneo in una vera e propria emergenza sociale. L’inverno freddo, la scarsità di alloggi accessibili e la povertà crescente richiedono soluzioni concrete e immediate da parte delle istituzioni locali e nazionali.

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