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“Ha insultato un disabile”. Caos totale dopo la partita, succede di tutto: è bufera

Pubblicato: 11/12/2025 16:24

Il caso scoppiato dopo Real Ávila–Coruxo FC sta scuotendo l’intero calcio spagnolo. Al di là del futuro giudiziario della vicenda, un punto è già inequivocabile: l’audio registrato durante la conferenza stampa di Marc García Puig è qualcosa di profondamente inquietante.

Nel filmato si sentono urla, insulti e quello che appare come un presunto attacco fisico a un addetto stampa disabile del Coruxo. Un quadro che, se confermato, trasformerebbe la serata in una pagina nera per l’immagine del tecnico del Real Ávila.

La tensione esplode quando García Puig perde la calma durante un acceso scambio di battute sulla data del match. Il tecnico punta il dito contro l’interlocutore galiziano accusandolo di diffondere “informazioni false”, un gesto carico di aggressività e di totale perdita di controllo emotivo.

Nel video si vede l’allenatore allontanarsi, ma l’audio continua a registrare quanto accade. Ed è proprio in quei secondi che si precipita nel caos: si percepiscono frasi violente, rumori che suggeriscono una colluttazione e soprattutto le grida di terrore della persona che avrebbe subito l’aggressione.

Una scena che, anche senza immagini, basta da sola a delineare un comportamento incompatibile con i valori dello sport. L’impressione è quella di un episodio grave, capace di mettere in discussione la credibilità di un intero ambiente.

Il Coruxo FC ha denunciato l’accaduto con immediatezza, parlando esplicitamente di un’aggressione ai danni del proprio dirigente disabile e chiedendo un intervento diretto delle autorità competenti. Una posizione ferma, considerata la delicatezza del caso.

Il Real Ávila, al contrario, ha risposto respingendo le accuse, definendole “false e infondate”. Il club sostiene che diversi testimoni oculari avrebbero confermato l’assenza di qualsiasi episodio violento, ribaltando così la versione del Coruxo.

A questo punto, la vicenda non è più nelle mani dei club: è passata alla giustizia. Saranno le indagini ufficiali a chiarire cosa sia realmente successo nel ventre dello stadio e se le accuse abbiano un fondamento concreto.

Quel che resta, al di là delle responsabilità ancora da accertare, è un segnale allarmante per il calcio: un allenatore coinvolto in un clima di urla, intimidazioni e tensione surreale. Un episodio che danneggia l’immagine del movimento e richiama alla necessità di un comportamento più rispettoso e responsabile da parte di tutti gli attori del gioco.

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