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“Penso questo di Meloni”. Pier Silvio Berlusconi, parole a sorpresa sulla premier. Cala il silenzio in sala stampa

Pubblicato: 11/12/2025 14:07

Pier Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato di Mfe (MediaForEurope), ha incontrato la stampa per la consueta analisi di fine anno, offrendo un panorama a 360 gradi che spazia dall’elogio della situazione politica italiana alla sua visione sul futuro di Forza Italia, toccando temi cruciali come lo stato dell’editoria e le ambizioni di espansione internazionale del suo gruppo. Le sue parole, riportate in questo approfondimento, delineano una strategia aziendale chiara e un posizionamento politico-economico ben definito, marcato da un forte senso di gratitudine e, al contempo, dalla necessità di un rinnovamento generazionale e programmatico.

Il giudizio sulla guida politica e l’elogio a Giorgia Meloni

Nel corso dell’incontro, uno degli argomenti centrali è stato il giudizio sulla leadership attuale in Italia e in Europa. Pier Silvio Berlusconi ha espresso una forte approvazione per l’operato della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ha sottolineato che la premier è «apprezzata a livello internazionale» e che sta svolgendo un «lavoro sacrosanto da primo ministro». Questo apprezzamento non è isolato, ma viene sostenuto, a suo dire, dai risultati concreti dell’azione governativa. L’amministratore delegato di Mfe ha richiamato in particolare gli indicatori economici positivi, con il PIL in crescita, come prova della buona gestione del Paese. Con una prospettiva di confronto internazionale, ha concluso che, guardando al panorama attuale, «Giorgia Meloni è il miglior primo ministro in Europa», ribadendo un concetto che aveva già espresso in passato. Questa dichiarazione rafforza il suo sostegno pubblico all’attuale esecutivo e ne sottolinea la percezione di solidità e competenza a livello europeo.

La riflessione su Forza Italia e l’eredità del padre

L’attenzione si è poi spostata sul futuro di Forza Italia, il partito fondato dal padre, Silvio Berlusconi, che egli considera forse «il più importante» tra i tanti lasciti paterni. Pier Silvio Berlusconi ha tenuto a precisare il suo e quello di sua sorella Marina, coinvolgimento emotivo ma anche il loro intenso impegno professionale, il che li distoglie da un impegno politico diretto. Ha espresso «vera gratitudine per Tajani» e per l’intera dirigenza del partito, riconoscendo loro il merito di aver mantenuto in piedi la struttura dopo la scomparsa del fondatore. Tuttavia, guardando al futuro con un’ottica di prospettiva e rilancio, ha affermato chiaramente che per affrontare il domani con fiducia, il partito ha bisogno di una scossa significativa. Questa scossa, secondo il suo parere, deve concretizzarsi nell’inserimento di «facce nuove», nella promozione di «idee nuove» e nella stesura di un «programma rinnovato», segnando la necessità di un’evoluzione che non rinneghi la storia, ma che sia capace di guardare oltre il recente passato.

L’analisi dello stato dell’editoria e l’elogio a Urbano Cairo

L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare il delicato tema dell’editoria italiana, in particolare in riferimento al probabile passaggio di mano del quotidiano Repubblica. Pur riconoscendo la sovranità del libero mercato, Pier Silvio Berlusconi ha manifestato un certo «dispiacere» all’idea di vedere «un prodotto italiano andare in mano straniera». Questo commento rivela una preoccupazione per la tutela degli asset nazionali nel panorama mediatico. Riconoscendo i principi fondamentali del giornalismo nell’indipendenza, nel pluralismo e nell’occupazione, ha voluto riservare un elogio particolare a Urbano Cairo, editore di RCS MediaGroup. Ha definito Cairo un «editore puro», quasi l’unico rimasto in Italia, e ne ha lodato il «lavoro eccellente». In particolare, ha citato il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport come esempi di testate che hanno mantenuto una «anima coerente con la loro storia», riconoscendo il valore della gestione editoriale che rispetta la tradizione e l’identità giornalistica.

I piani di Mfe, il polo tv paneuropeo e il sogno francese

Infine, l’amministratore delegato ha illustrato le strategie di espansione internazionale di Mfe, che mira a consolidare un nuovo polo televisivo paneuropeo. Attualmente, il gruppo ha esteso la sua presenza oltre l’Italia, toccando Paesi chiave come la Germania, la Spagna, l’Austria e la Svizzera. Riguardo al controllo del gruppo televisivo tedesco ProSieben, Pier Silvio Berlusconi ha rassicurato riguardo la stabilità occupazionale. Ha garantito che Mfe farà «il possibile per mantenere l’occupazione del gruppo così come è», escludendo categoricamente qualsiasi «piano di licenziamento» al momento, un impegno che sottolinea l’attenzione del gruppo al fattore umano nelle sue acquisizioni. La conversazione si è poi spostata sulle future ambizioni, con la Francia citata come un obiettivo potenziale, sebbene complesso. Ha riconosciuto la presenza di «realtà consolidate private» come Tf1 e M6 sul mercato francese, concludendo che, pur essendo «entrare in Francia un sogno», al momento purtroppo «non vedo spiragli» concreti per un’espansione immediata.

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