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Prato, uomo aggredisce 10 donne italiane in tre mesi: “Le ha picchiate per odio etnico”

Pubblicato: 11/12/2025 08:20

Per settimane, la città ha vissuto un clima di crescente inquietudine. Le voci delle aggressioni, inizialmente percepite come episodi isolati, hanno cominciato a intrecciarsi fino a delineare un quadro ben più ampio e inquietante. Le vittime, donne comuni impegnate nelle attività quotidiane, si sono ritrovate improvvisamente coinvolte in episodi di violenza tanto improvvisi quanto inspiegabili, capaci di lasciare non solo ferite fisiche ma anche un profondo senso di vulnerabilità.
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All’interno della comunità il timore si è diffuso rapidamente, mentre aumentavano le segnalazioni e le descrizioni di un aggressore che si muoveva senza uno schema apparente. L’assenza di un movente razionale, unita alla casualità dei bersagli, ha generato ulteriore smarrimento. In questo contesto, ogni nuovo episodio sembrava aggiungere un tassello a una vicenda ancora oscura, destinata però a rivelarsi di una gravità superiore rispetto alle prime ipotesi.

Profilo dell’aggressore e prime ricostruzioni

L’autore delle violenze è Mohamed Amine Elouardaoui, ventenne di origine marocchina, con regolare permesso di soggiorno e affetto da disturbi psichiatrici. Secondo gli inquirenti, il giovane avrebbe preso di mira le sue vittime in modo del tutto casuale, scegliendo esclusivamente donne italiane. Una dinamica che, per il gip, configura l’aggravante dell’odio etnico, emersa anche dalle valutazioni dello psichiatra che ha ricostruito un precedente coinvolgimento sentimentale non corrisposto da parte di una ragazza italiana.

Le condizioni psicologiche del giovane, descritto dagli specialisti come affetto da schizofrenia e da disturbi psicotici, hanno influito in modo determinante sulle decisioni giudiziarie. Alla luce della sua incapacità di intendere e di volere, la polizia non ha potuto procedere con l’arresto immediato dopo l’ultimo episodio, portandolo invece a un ricovero provvisorio nel reparto di psichiatria. Da lì, tuttavia, il ragazzo è riuscito ad allontanarsi nel giro di tre giorni.

Intervento dei carabinieri nel parco di Milano

Escalation di violenza a Prato

L’attività della procura di Prato, guidata da Luca Tescaroli, ha portato alla richiesta e all’ottenimento del ricovero presso la Rems di Volterra, struttura dedicata a chi ha commesso reati ma necessita di misure di sicurezza per le proprie condizioni mentali. È qui che il giovane è stato destinato dopo la fuga dal reparto psichiatrico, giudicato socialmente pericoloso dagli specialisti che lo hanno in carico.

La sequenza delle denunce ricostruisce una progressione di violenza che parte dal 1° settembre, quando un pugno ha provocato gravi fratture – alla mascella, allo zigomo e all’orbita oculare – alla prima vittima. Il 29 settembre, all’interno di un supermercato, ha aggredito una dipendente di un istituto di vigilanza e un’addetta alle pulizie. Il 20 ottobre, in un altro punto vendita, ha colpito una donna alla nuca con un pugno. Il 24 novembre, in strada, ha sgambettato una passante e ha minacciato la vicedirettrice di un ufficio postale. Due giorni dopo, ancora violenza: un pugno alle costole a una donna e le mani di un’altra schiacciate contro una cassa, accompagnate dalla frase «le donne non mi devono toccare».

Il culmine e l’arresto mancato

Il 4 dicembre un’ulteriore aggressione ha visto una donna di 64 anni essere spinta a terra, riportando una frattura al braccio. Ma l’episodio più grave resta quello del 5 dicembre, quando una trentenne è stata sfregiata al volto con un vetro di bottiglia. Alla luce dei fatti, il giovane avrebbe giustificato l’attacco dicendo: «Lei mi ha riso in faccia». Alla successiva ispettrice intervenuta per fermarlo avrebbe poi urlato: «Non puoi farlo, sei una donna».

La vicenda ha lasciato un segno profondo nella comunità e ha aperto interrogativi complessi sul rapporto tra tutela delle vittime, gestione dei pazienti psichiatrici e prevenzione della violenza. Gli accertamenti proseguono mentre le donne coinvolte cercano di recuperare da ferite e traumi subiti.

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