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“Tutta rolex e caviale”. Luciana Littizzetto massacrata così: attacco totale, esplode la polemica

Pubblicato: 11/12/2025 19:41

Luciana Littizzetto torna a far parlare di sé, questa volta attirandosi le critiche del sindaco di Nardò, Giuseppe Mellone, a causa della sua consueta letterina natalizia a Che Tempo Che Fa. La comica torinese, come di consueto, si è rivolta direttamente ai giovani fuorisede, evidenziando le difficoltà economiche che molti incontrano nel tornare a casa per le festività, tra biglietti di treni e aerei dai costi esorbitanti.

“Nell’Italia di oggi tornare a casa per Natale è sempre più difficile – ha scherzato Littizzetto – perché i prezzi dei biglietti raddoppiano o triplicano. Conviene quasi andare a Vladivostok con la Transiberiana e poi prendere un volo low cost da lì”, ha ironizzato la comica, tra il sorriso e la critica sociale.

La letterina si è concentrata sulla contraddizione tra diritto allo studio e difficoltà di tornare dai propri cari. “In Italia c’è il diritto allo studio, ma non c’è il diritto di tornare a casa senza fare il giro del globo. Tu meriti rispetto. Meriti un Paese che non ti costringa a cambiare tre aerei per un abbraccio. Sei un pezzo bello dell’Italia che resiste, studia, lavora e fatica”, ha aggiunto Littizzetto, sottolineando il peso economico e affettivo per i giovani lontani dalla famiglia.

Ma le parole della comica non sono state accolte da tutti con simpatia. Il sindaco di Nardò, Giuseppe Mellone, ha replicato duramente sui social, commentando la questione dei fuorisede salentini e il costo proibitivo dei biglietti: “Quanto vi costa tornare a casa ad abbracciare la mamma? Ve lo dico io: troppo. A Natale è sempre la stessa storia: voli della speranza e voli a peso d’oro”.

Mellone ha poi puntato il dito contro la politica regionale, ricordando che “da Vendola in poi, in Regione sono stati vent’anni di sinistra e nessuna soluzione. Anzi, diventiamo materia di scherno per la sinistra tutta rolex e caviale“. Il sindaco ha così collegato le critiche della Littizzetto a un contesto politico e sociale che, secondo lui, penalizza i fuorisede salentini.

L’attacco diretto alla comica è arrivato per via del tono ironico e delle battute, considerate da Mellone stereotipi eccessivi. Littizzetto aveva scherzato sul viaggio dei fuorisede, citando Milano, Lecce e persino Kiev come tappe improbabili per raggiungere la famiglia, aggiungendo una punta di sarcasmo sul viaggio “più breve” attraverso rotte assurde.

“Da Milano a Lecce, passa da Kiev, ci metti meno”, aveva detto Littizzetto, suscitando il sorriso del pubblico, ma non quello del primo cittadino leccese. Per Mellone, il problema non è solo la battuta, ma il fatto che venga trasformata in una critica ironica verso il Sud e i suoi cittadini.

Il dibattito ha acceso la polemica sui social e nei media locali, con cittadini divisi tra chi difende il diritto della comica di fare satira e chi, come il sindaco, denuncia uno stereotipo ingiusto che riduce la complessità della vita dei fuorisede a una battuta. La vicenda ha quindi messo in luce la tensione tra satira e sensibilità locale, tema che torna ogni anno durante le festività.

In conclusione, la letterina di Littizzetto non è passata inosservata e ha riaperto il confronto sul costo dei trasporti per i giovani, sulle disparità tra Nord e Sud e sul ruolo della satira nella società italiana. La polemica tra comica e sindaco dimostra come un semplice monologo possa trasformarsi in un dibattito politico-sociale di ampio respiro.

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