C’è qualcosa di unico nello sport quando si confrontano due fuoriclasse che incarnano epoche differenti e ne diventano i simboli. Roger Federer, con il suo tennis cesellato ed elegante ha scritto pagine importanti nella storia del tennis, e insieme a Nadal e a Djokovic ha segnato un’era ormai trascorsa.
Jannik Sinner, giovane leader del presente, è invece il volto di un tennis nuovo, atletico e potente, proiettato nel futuro. Quando due mondi così distanti si incontrano, ogni parola ha un peso. E così anche un commento polemico, seppur senza nulla di personale nei confronti del nostro campione, può diventare materia di dibattito.
Le parole di Federer e la frecciata sulle superfici
Durante la Laver Cup a San Francisco, ospite del podcast “Served” di Andy Roddick, Roger Federer ha analizzato la rivalità fra Sinner e Alcaraz lanciando una riflessione che suona come una frecciata, più che ai due campioni, al sistema: “Cambiando la velocità dei campi e delle palline, i direttori dei tornei hanno reso ogni settimana praticamente identica”.
“Questo svantaggia il giocatore più debole“, ha spiegato Federer, perché è costretto a tirare colpi straordinari per battere Sinner o Alcaraz, mentre su una superficie veloce basterebbero pochi colpi ben assestati per vincere un punto. Le sorprese sarebbero più probabili. I direttori si sono accorti che la rivalità fra Sinner e Alcaraz funziona benissimo e non hanno interesse a metterli in difficoltà“. Un messaggio preciso, che sembra puntare il dito verso l’organizzazione dei tornei.
La risposta elegante di Sinner
Di fronte a queste parole, Jannik Sinner ha scelto la strada dell’equilibrio. Nessuna replica polemica, nessuna risposta a caldo: l’altoatesino, da sempre refrattario ai conflitti verbali, ha risposto con calma, come è nel suo stile.
Nelle brevi dichiarazioni ai media presenti ha preferito sottolineare “il rispetto immenso per Federer” e ha glissato sulle critiche al sistema, rimandando tutto al campo, proprio come uno sciatore che affronta uno slalom complicato senza perdere la linea.
“Cerco di adattarmi al meglio possibile”
” Ci sono sempre state più o meno situazioni di gioco simili in campo”, ha commentato Jannik. “Non so se ci sarà un cambiamento o meno. Io sono solo un giocatore che cerca di adattarsi nel miglior modo possibile. Sento di star facendo un buon lavoro in questo».
Ancora una volta Sinner ha mostrato che la maturità non si misura solo dai titoli vinti, ma anche dalla capacità di non cadere nella trappola delle polemiche, mantenendo l’immagine di sportivo impeccabile che lo contraddistingue sin dagli esordi.