
Berlino denuncia un nuovo incidente di provocazione militare da parte della Russia. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha reso noto che un aereo militare russo ha sorvolato una fregata della Marina tedesca in azione nel Mar Baltico. “Un aereo militare russo ha sorvolato una fregata della Marina tedesca nel Mar Baltico”, ha affermato Pistorius in un intervento al Bundestag.
“Mosca mette alla prova i confini della Nato”
Nel suo discorso, il ministro ha collegato l’episodio a una serie di intrusioni aeree registrate negli ultimi giorni: “Questi episodi in pochi giorni dimostrano chiaramente che la Russia sta testando con crescente frequenza e intensità i confini anche nei confronti degli Stati membri della Nato”. Il riferimento è a droni e caccia russi penetrati nello spazio aereo di Polonia ed Estonia, due paesi membri dell’Alleanza Atlantica.

Il ruolo del Mar Baltico si fa sempre più centrale nelle tensioni tra Mosca e i paesi della Nato. Con l’ingresso recente di Finlandia e Svezia nell’Alleanza, l’area assume un’importanza strategica crescente nella competizione militare e politica con la Russia.
“Abbiamo nessuna alternativa alla guerra”
A rafforzare la retorica di Mosca è intervenuto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha dichiarato che la Russia non vede altra strada se non il proseguimento del conflitto in Ucraina. In un’intervista radiofonica, Peskov ha detto: “We are doing this for both the present and the future of our country. For many generations to come. Therefore, we have no alternative” (stiamo facendo questo per il presente e il futuro del nostro Paese, per molte generazioni a venire. Pertanto, non abbiamo alternativa). Al Jazeera
L’affermazione conferma e rinsalda la posizione ufficiale moscovita secondo cui la guerra è percepita come un imperativo strategico, non come scelta tattica. La condanna dell’“intrusione” tedesca, quindi, appare dentro una cornice più ampia: non episodi isolati, ma elementi di una strategia continua di pressione nei confronti dell’Occidente.

La Germania considererà l’episodio come un’azione provocatoria deliberata, che mette in gioco la stabilità della regione baltica. Il caso mostra quanto sia fragile l’equilibrio nella regione e quanto le mosse aeree siano ormai diventate uno strumento di intimidazione e test dei limiti consentiti.


