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“Sta entrando, ho paura”. Pamela massacrata dal fidanzato, l’ultimo messaggio prima della tragedia: agghiacciante

Pubblicato: 15/10/2025 15:20

«Alle 21.22 mi diceva che si sentiva sola, ma finalmente serena: aveva trovato il coraggio di lasciare Soncin». A parlare è Francesco, quarantenne imprenditore della Bergamasca, ex fidanzato di Pamela Genini, la ventinovenne uccisa martedì sera a Milano dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni. L’uomo ha raccontato agli agenti l’ultima telefonata con Pamela, avvenuta pochi minuti prima dell’omicidio.

Secondo quanto riferito da Francesco, Pamela gli aveva confidato di aver messo fine a una relazione tossica, durata oltre un anno, segnata da violenze e umiliazioni. Durante la conversazione, qualcosa cambia all’improvviso: la voce di Pamela si fa agitata, poi urla disperate: «Aiuto, aiuto!». La linea si interrompe. Francesco prova a richiamarla, a scriverle, ma non riceve risposta.

Pochi istanti dopo, Pamela riesce a inviare un ultimo messaggio su WhatsApp: «Ho paura, ha fatto il doppione delle chiavi. È entrato. Chiama la polizia». Francesco chiama subito il 112 e si precipita verso via Iglesias 33, dove la donna abitava da due anni. La polizia arriva in pochi minuti, ma è già tardi: Pamela è stata uccisa con 24 coltellate, tra collo, torace e braccia.

I poliziotti delle Volanti sono entrati nell’appartamento forzando la porta, mentre i vicini, già allarmati dalle grida, assistevano impotenti. Soncin era ancora all’interno dell’abitazione, è stato arrestato in flagranza. Il delitto è avvenuto in pochi minuti, secondo quanto riferito da più testimoni dello stabile.

«Ho sentito delle urla devastanti. Il dirimpettaio ha provato ad aiutarla, poi è arrivata la polizia. Ma non c’era più nulla da fare», ha raccontato una vicina di casa, visibilmente scossa. «C’erano già stati altri episodi di violenza, mesi fa era intervenuta la polizia. Ma ultimamente non li sentivo più litigare». Segnali, quindi, che avrebbero potuto anticipare un rischio concreto.

Un’altra residente, anche lei proprietaria di un cane come Pamela, ha raccontato di averla incontrata spesso per brevi chiacchierate: «Era gentile, riservata, molto educata. Quando era con lui, parlava solo lei. Lui non rispondeva nemmeno al saluto. Non sembravano felici, ma mai avrei pensato a una tragedia del genere».


Pamela Genini, originaria della provincia di Bergamo, era una ex modella diventata imprenditrice nel settore della moda di lusso. Aveva fondato con un’amica un marchio di costumi da bagno e lavorava anche come consulente immobiliare a Milano e Santa Margherita Ligure. Chi la conosceva parla di una persona solare, appassionata e determinata. A settembre aveva sfilato sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia.

Il suo sogno era quello di ricostruirsi una vita, lontana da una relazione diventata insostenibile. Invece, è morta mentre chiedeva aiuto. Un’altra vittima di femminicidio in Italia. Un’altra tragedia preceduta da segnali d’allarme. E ancora una volta, la tempestività delle forze dell’ordine non è bastata.

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