
Un episodio tanto raro quanto drammatico ha scosso Messina il 3 ottobre 2025. Un uomo di 36 anni è stato infatti gravemente ferito da una capra che, con un colpo improvviso, lo ha colpito all’occhio, arrivando fino al cervello. I soccorsi, tempestivi, hanno stabilizzato il paziente e lo hanno trasferito al Policlinico di Messina, dove è iniziato un delicato percorso di chirurgia e riabilitazione per salvargli la vita e, se possibile, la vista.
La dinamica dell’incidente resta ancora incerta. Secondo le prime ricostruzioni, l’animale si sarebbe scagliato contro il volto dell’uomo, provocando la perforazione del bulbo oculare e la penetrazione del corno nella cavità cranica. L’uomo è stato soccorso sul posto e trasportato d’urgenza in ospedale, mentre continuano le indagini per capire cosa abbia scatenato l’aggressione.
Un intervento complesso e una corsa contro il tempo

Al Policlinico di Messina si è subito attivata un’équipe multidisciplinare di neurochirurghi, oculisti, anestesisti e radiologi. La prima fase, dedicata alla neurochirurgia, ha previsto la ricostruzione della base cranica e la riparazione delle membrane che proteggono il cervello, seguendo protocolli rigorosi per prevenire infezioni come la meningite.
Successivamente, i chirurghi oculari sono intervenuti per trattare il bulbo perforato: ricucitura, ricostruzione delle strutture e della retina. L’intervento, durato circa otto ore, ha incluso anche l’uso di olio di silicone per sostenere il distacco retinico e favorire la guarigione, con l’obiettivo di preservare quanto più possibile la vista.
Riabilitazione e speranza: il lungo percorso del paziente

Le settimane seguenti sono state cruciali. Tra controlli continui, terapie antibiotiche e riabilitazione, i medici hanno lavorato per evitare complicanze e recuperare funzioni compromesse. La prognosi resta prudente, ma la sinergia tra i reparti ha ridotto i rischi immediati per la vita del paziente.
Il caso ha riacceso l’attenzione sul tema della sicurezza negli ambienti rurali. Gli esperti ricordano che anche gli animali più docili possono reagire in modo imprevedibile: mantenere distanza, evitare gesti bruschi e segnalare comportamenti anomali è fondamentale, soprattutto in aree frequentate dal pubblico.
La gratitudine dell’ospedale e il valore della prontezza
Parole di riconoscenza sono arrivate dal direttore generale Giorgio Giulio Santonocito: “Eventi traumatici come questo sono la dimostrazione evidente dell’importante ruolo che un’azienda ospedaliera universitaria riveste per la collettività”. Ha poi aggiunto: “un augurio di guarigione piena per questo giovane paziente”, sottolineando l’impegno e la prontezza del personale medico.
Le indagini proseguono per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, mentre l’uomo continua il suo percorso di riabilitazione con un team multidisciplinare. Ogni giorno rappresenta un piccolo passo verso il recupero, tra gestione del dolore, fisioterapia e protezione dell’apparato visivo.
Un messaggio di forza e prevenzione
Questo episodio, raro ma significativo, ci ricorda quanto la rapidità dei soccorsi e la competenza medica possano fare la differenza tra la vita e la morte. Il Policlinico di Messina si conferma un punto di riferimento per l’emergenza e la cura, con l’obiettivo di restituire al paziente la migliore qualità di vita possibile.
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