Vai al contenuto

Netanyahu avverte: “La guerra non è finita. Gaza sarà smilitarizzata, con ogni mezzo

Pubblicato: 10/11/2025 18:38

Il Premier israeliano Benyamin Netanyahu, parlando con risolutezza inequivocabile alla Knesset, ha offerto una panoramica chiara e, per certi versi, cruda, della situazione attuale e delle intenzioni future di Israele riguardo al conflitto in corso. La sua dichiarazione ha risuonato come un campanello d’allarme per coloro che potrebbero credere che la fase più intensa delle ostilità si sia conclusa, o che le minacce alla sicurezza dello Stato ebraico siano in via di dissoluzione. “La guerra non è finita,” ha affermato il Premier, smentendo implicitamente qualsiasi narrazione che suggerisca una vittoria definitiva già conseguita o un ritorno imminente alla piena normalità.

Questa frase iniziale stabilisce immediatamente il tono della sua oratoria, sottolineando la necessità di vigilanza continua e di una preparazione prolungata per i combattimenti futuri. Netanyahu ha poi proseguito, indirizzando l’attenzione su coloro che Israele considera i suoi nemici, accusandoli di riarmarsi attivamente.

La minaccia del riarmo

Secondo la valutazione del leader israeliano, i gruppi e le entità che cercano di danneggiare Israele non hanno affatto abbandonato le loro intenzioni distruttive. Al contrario, stanno sfruttando ogni momento di tregua o di riduzione dell’intensità dei combattimenti per rafforzare le loro capacità militari. Netanyahu ha utilizzato termini forti per descrivere questa situazione, avvertendo che “coloro che cercano di farci del male si stanno riarmando“.

Questa accusa implica una seria preoccupazione per la possibilità che i nemici stiano ricostruendo tunnel, accumulando razzi e riorganizzando le loro forze operative, un processo che, se non interrotto, potrebbe portare a un futuro scontro ancora più violento. La loro strategia, ha insistito il Premier, rimane saldamente ancorata all’obiettivo fondamentale di distruggere Israele. “Non hanno rinunciato al loro obiettivo di distruggerci,” ha ribadito, un’affermazione che serve a giustificare la necessità di una risposta militare prolungata e di vasta portata da parte di Israele, e a radicare la sua politica sulla sicurezza nazionale in una percezione di minaccia esistenziale persistente.

L’obiettivo della smilitarizzazione di Gaza

La parte più dichiarativa e programmatica dell’intervento di Netanyahu riguarda il destino futuro di Gaza e, in particolare, la posizione di Hamas. Il Premier ha promesso che l’organizzazione sarà completamente disarmata. Questo non è un obiettivo negoziabile, ma piuttosto un imperativo strategico per la sicurezza di Israele. La smilitarizzazione di Gaza è stata presentata come una condizione sine qua non per qualsiasi stabilità a lungo termine nella regione. La promessa specifica è che “Hamas verrà disarmato” e che “Gaza verrà smilitarizzata“. Queste frasi sono state scandite con l’intenzione di trasmettere un senso di assoluta certezza riguardo al risultato finale desiderato. Netanyahu ha chiarito che il processo di smilitarizzazione avverrà, indipendentemente dalle difficoltà che Israele potrebbe incontrare.

Il percorso della smilitarizzazione

Il leader israeliano ha poi introdotto una distinzione cruciale riguardo al modo in cui questo risultato sarà raggiunto, offrendo un’alternativa che sembra mirare a influenzare sia le forze sul campo sia la comunità internazionale. Ha riconosciuto l’esistenza di due percorsi possibili per raggiungere l’obiettivo della smilitarizzazione di Gaza. Il primo percorso, quello auspicabile, è che l’obiettivo “accadrà nel modo più facile.” Questo potrebbe potenzialmente riferirsi a una resa, a una cessazione delle ostilità da parte di Hamas che includa il disarmo e l’accettazione della smilitarizzazione sotto determinate condizioni, o attraverso un meccanismo di controllo internazionale che garantisca la fine del potenziale offensivo del territorio.

Tuttavia, Netanyahu ha subito messo in chiaro che, in assenza di questa via meno dolorosa, Israele è preparato e determinato a percorrere la strada più difficile. Ha avvertito che, se non sarà possibile un accordo o un disarmo volontario, la smilitarizzazione “accadrà nel modo più difficile.” Questa è una chiara minaccia, o più precisamente una promessa, di azione militare continuata e intensa fino a quando l’obiettivo non sarà completamente raggiunto con la forza. Ha concluso la sua promessa con una frase lapidaria: “Ma accadrà,” rimuovendo ogni dubbio sulla fermezza della posizione israeliana. La smilitarizzazione di Gaza, per Netanyahu, non è solo un obiettivo, ma un destino inevitabile che Israele è disposto a imporre per garantire la propria sicurezza duratura e la pace per i suoi cittadini.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2025 18:39

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure