
La coalizione di centrodestra ha organizzato una grande manifestazione a Bari, presso il TeatroTeam, per sostenere il proprio candidato alle elezioni Regionali in Puglia, Luigi Lobuono. L’evento, intitolato “Insieme per la svolta giusta”, ha visto la partecipazione dei principali leader nazionali della coalizione: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Vice Premier e Segretario di Forza Italia Antonio Tajani, il leader della Lega Matteo Salvini e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi. La manifestazione ha registrato una grande affluenza, con il teatro che ha raggiunto la capienza massima di circa duemila posti e l’allestimento di maxischermi all’esterno per la gente rimasta fuori.
Dichiarazioni di Giorgia Meloni
La Premier Meloni ha chiuso l’evento, incentrando il suo discorso su più punti chiave. Innanzitutto, ha difeso con fermezza la quarta manovra economica, definita “manovrina” dall’opposizione. Ha replicato che la sua dimensione, pari a 18,7 miliardi di euro, è strettamente vincolata dai 40 miliardi di euro di crediti ereditati dal “geniale superbonus di Conte“. La Premier ha inoltre respinto con forza l’accusa che la manovra favorisca i ricchi. Ha sostenuto che aiutare chi guadagna 2.400 euro e mantiene tre figli non significa favorire la ricchezza, ma sostenere i cittadini che lavorano e che vanno aiutati.
Meloni ha poi toccato il tema della stabilità e del consenso del suo governo. Ha affermato con convinzione che l’esecutivo “arriverà a fine legislatura“, sottolineando che la Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, attraverso la democrazia. A supporto di questa tesi, ha citato un sondaggio che stima Fratelli d’Italia al 31,4% dei consensi, il livello più alto mai raggiunto dopo tre anni di governo, un fatto che, a suo dire, non si era mai verificato da quando esistono le rilevazioni demoscopiche.
Riguardo alla competizione locale, la Premier ha dichiarato che il centrodestra “punta a vincere” le Regionali con Lobuono, ribadendo che non ci sono risultati scritti in partenza, ma che solo il lavoro, la determinazione, la buona fede e la passione possono portare al successo, come dimostrato dall’esperienza del suo governo a livello nazionale. Meloni ha anche riservato un momento per un omaggio sentito, ricordando con emozione il politico pugliese Pinuccio Tatarella, sottolineando l’unità della coalizione come egli avrebbe voluto. Infine, ha menzionato con una battuta accolta dalle risate del pubblico il primo “sì” al riconoscimento della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco, un argomento che in Puglia trova particolare riscontro per i suoi prodotti d’eccellenza.
Interventi degli altri leader
Gli altri leader della coalizione hanno focalizzato i loro interventi principalmente sulla necessità di un cambiamento in Puglia e sull’attacco politico all’avversario del centrosinistra, Antonio Decaro.
Il Vice Premier Tajani ha sostenuto che l’alternativa in campo è tra chi vuole continuare e chi vuole cambiare, affermando in modo netto che Emiliano e Decaro “sono la stessa cosa”. Ha criticato la Puglia a guida centrosinistra come un sistema chiuso su sé stesso, che mira unicamente a conservare un sistema di potere. Ha citato il tema delle assunzioni nel Comune e ha espresso forte preoccupazione per lo stato della Fiera del Levante, un tempo centro di rilievo internazionale e ora ridotta, a suo dire, a una “fiera di paese”. Il centrodestra, ha assicurato Tajani, vuole aiutare chi intraprende senza regalie, creando così il vero sviluppo. L’intervento è iniziato con un lapsus involontario che ha suscitato l’ilarità del pubblico: Tajani ha chiamato lo stadio di Bari “San Paolo” (come quello di Napoli) anziché il corretto “San Nicola“, correggendosi subito dopo per l’insistenza della folla.
Il leader leghista Matteo Salvini ha affrontato la questione migratoria con toni accesi, criticando l’Europa per permettere l’ingresso di troppi immigrati, in particolare islamici, che a suo dire stanno distruggendo il “tessuto sociale, valoriale, economico” italiano. Ha richiesto in modo inequivocabile che chi arriva in Italia rispetti la cultura, i simboli, la religione e la Costituzione del Paese, concludendo che quelli che non sono disposti a farlo debbano “tornare da dove sono arrivati“. Salvini si è detto orgoglioso anche delle riforme scolastiche del Ministro Valditara. Ha chiesto scuole “libere da ideologie” e ha criticato i docenti che portano in classe “schifezze gender“, preferendo il rispetto delle regole. Ha poi sostenuto la linea dura contro il vandalismo scolastico con il principio che “chi rompe paga“, proponendo che siano i genitori a pagare per gli atti di quegli “imbecilli che prendono la scuola per un centro sociale“. Il Ministro dei Trasporti ha anche attaccato duramente il candidato Decaro, affermando che se uno tradisce chi l’ha portato in politica, è portato a tradire tutti: ha concluso che “Non si vota chi tradisce mai.”
Il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi, ha sottolineato l’anomalia politica del centrosinistra che governa la Puglia da vent’anni. Ha evidenziato come le dichiarazioni dell’ex governatore Vendola e dello stesso candidato Decaro che chiedono una “discontinuità totale” o un “cambiamento radicale” costituiscano, di fatto, una bocciatura del loro stesso ventennio di governo. Lupi ha chiesto polemicamente dove fosse Decaro in tutti questi anni.
Luigi Lobuono: l’appello e le accuse
Il candidato alla Presidenza della Regione Puglia, Luigi Lobuono, ha aperto la serata sottolineando come la sua candidatura sia un “onore e una responsabilità” nei confronti dei cittadini pugliesi. Ha espresso una forte sintonia con Giorgia Meloni, citando la coincidenza di essere entrambi del Capricorno e nati lo stesso giorno (il 15 gennaio).
Ha promesso di trattare l’intera Puglia, da nord a sud, “tutta alla stessa maniera“, citando tra i temi da affrontare la crisi idrica e la complessa questione relativa all’ex Ilva. Lobuono ha anche attaccato il suo avversario, Decaro, pur non citandolo espressamente, dicendo: “Dice farò, vedrò: da 20 anni sei sinergico al centrosinistra e organico al Pd, di cosa stai parlando?“. Questa frase gli ha valso bandiere, applausi, cori e una standing ovation. Il candidato ha poi criticato l’operato di Decaro come ex sindaco, riferendosi all’inchiesta “Codice interno” e ai presunti legami tra mafia e politica nelle municipalizzate di Bari, in particolare l’Amtab, sostenendo che l’avversario “si è distratto” quando le municipalizzate erano sotto controlli “non troppo normali”. Lobuono ha manifestato la sua fiducia nella vittoria, dicendo al pubblico che il voto è un “atto d’amore” per i loro cari e che il 24 novembre festeggeranno la vittoria del centrodestra.


