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Leonardo, morto all’asilo a 2 anni: la tragedia che ha sconvolto il Casentino

Pubblicato: 13/11/2025 10:46

Una mattina come tante, tra zainetti colorati e risate infantili, si è trasformata in un dramma che ha spezzato il cuore di un intero paese. Nel cortile dell’asilo nido Ambarabà Ciccì Coccò di Soci, frazione di Bibbiena, il piccolo Leonardo Ricci, appena due anni, ha perso la vita mentre giocava con i compagni. Il giardino della scuola, luogo di gioco e spensieratezza, è diventato in pochi istanti una scena sotto sequestro.

La Procura di Arezzo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, affidando il caso alla pm Julia Maggiore. I carabinieri del reparto scientifico di Firenze hanno analizzato ogni centimetro dell’area, raccogliendo campioni e rilievi fotografici. L’intera struttura è stata chiusa per consentire le verifiche sulla sicurezza e sulla sorveglianza. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto nei minuti fatali e se vi siano state negligenze.

Cortile dell'asilo nido Ambarabà Ciccì Coccò di Soci, luogo della tragedia

Il dramma in pochi minuti

L’allarme è scattato poco dopo l’inizio della mattinata. L’elisoccorso Pegaso è atterrato a pochi metri dall’asilo, mentre arrivavano i mezzi del 118 e i carabinieri di Bibbiena. I soccorritori hanno tentato a lungo di rianimare Leonardo, che a tratti sembrava riprendere a respirare. Pochi minuti dopo sono giunti sul posto i genitori, Alessandro e Caterina, corsi dal lavoro dopo la terribile notizia. Hanno assistito impotenti ai tentativi di salvataggio, in una scena che resterà impressa nella memoria di tutti.

Secondo una prima ricostruzione, il laccio della felpa del bambino si sarebbe impigliato in un ramo di una siepe, stringendogli il collo e impedendogli di respirare. Un incidente assurdo e fulmineo che ha trasformato il gioco in tragedia. Una maestra, accortasi di quanto stava accadendo, ha lanciato l’allarme, ma quando il personale è accorso il piccolo non respirava più. L’insegnante, sotto choc, è stata soccorsa per una crisi d’ansia. Le manovre di rianimazione sono proseguite per oltre un’ora, ma purtroppo senza esito.

Asilo nido italiano, immagine di repertorio

Le indagini e il dolore del paese

Al momento della tragedia nell’asilo erano presenti circa sessanta bambini, seguiti da undici educatrici e cinque assistenti. Durante l’incidente erano operative tre o quattro insegnanti, tutte ascoltate come persone informate dei fatti. Gli inquirenti vogliono capire chi fosse in servizio, chi stesse sorvegliando e quanto tempo sia trascorso prima dell’intervento. Domande difficili ma necessarie per stabilire se si sia trattato di una fatalità o di carenze nei controlli.

Nel piccolo centro di Soci, dove tutti si conoscono, il dolore è indescrivibile. Il silenzio ha avvolto le strade, mentre l’asilo chiuso è diventato un luogo di raccoglimento. Davanti ai cancelli si moltiplicano fiori, peluche e biglietti. Le bandiere del Comune di Bibbiena sventolano a mezz’asta. Il sindaco Filippo Vagnoli ha proclamato il lutto cittadino, invitando la popolazione “al rispetto e al silenzio: è il momento del cordoglio profondo, della vicinanza e della preghiera”.

Ingresso di un asilo nido, immagine di repertorio

Una comunità distrutta

La famiglia Ricci è molto conosciuta in paese. Leonardo viveva con i genitori e il fratellino in una casa non lontana dal nido. I nonni, devastati dal dolore, non riescono a parlare. “Non si può morire così, a due anni, nel giardino di un nido”, ha detto con voce rotta la prozia del bambino. Parole che racchiudono l’incredulità e la rabbia di un’intera comunità che cerca risposte.

Ambulanza intervenuta sul luogo della tragedia a Soci

Le reazioni e l’attesa per l’autopsia

Anche la cooperativa sociale Koinè, che gestisce l’asilo per conto del Comune, ha espresso “vicinanza e dolore per una tragedia che non si può descrivere”. Tra le prime reazioni istituzionali è arrivata quella di Maria Elena Boschi, originaria di Arezzo: “Oltre al dolore, c’è il dovere di fare chiarezza. La sicurezza dei più piccoli deve essere una priorità assoluta: ogni scuola, ogni luogo educativo deve essere un posto sicuro”.

La Procura attende ora i risultati dell’autopsia e delle analisi sul posto per capire se l’incidente fosse davvero inevitabile o se una maggiore attenzione avrebbe potuto salvare la vita del piccolo. Per Soci, per Bibbiena e per tutto il Casentino, Leonardo resterà per sempre “il bambino dagli occhi chiari”, simbolo di un dolore che nessuno potrà dimenticare.

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