
Attimi di paura e grande sconcerto nel primo pomeriggio di oggi all’interno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a Roma. Nel maestoso palazzo Piacentini Vaccaro di via Veneto, sede storica del dicastero, un incidente improvviso ha causato il danneggiamento di una delle opere più preziose custodite nell’edificio: la monumentale vetrata “La Carta del Lavoro” di Mario Sironi, risalente al 1932. L’episodio si è verificato intorno alle 15, mentre diversi funzionari e ospiti si trovavano negli uffici, e ha subito richiesto l’intervento del personale di sicurezza e dei soccorritori del 118.
L’incidente nello scalone d’onore
Secondo quanto ricostruito, l’assessore all’Industria della Regione Sardegna, Emanuele Cani, è rimasto coinvolto nell’incidente mentre percorreva lo scalone d’onore del palazzo. Durante la salita, avrebbe perso l’equilibrio, scivolando e urtando violentemente contro la parte inferiore destra della grande vetrata di Sironi, che si è frantumata nella sezione colpita.

Cani medicato sul posto, danni all’opera di Sironi
Cani è stato immediatamente soccorso dal personale sanitario, che lo ha medicato sul posto per alcune lievi contusioni. Visibilmente scosso ma sereno, ha dichiarato all’Adnkronos: “Sto bene, ho solo qualche ammaccatura, ma sono molto dispiaciuto per il danno”.
L’opera, commissionata nel 1932 da Giuseppe Bottai per celebrare la riforma corporativa fascista del 1927, occupa circa 75 metri quadrati e rappresenta un imponente omaggio al mondo del lavoro: vi compaiono figure maschili e femminili che simboleggiano arti, mestieri e industria, insieme a elementi come aerei e ciminiere.

Un capolavoro del Novecento restaurato nel 2014
Restaurata nel 2014, “La Carta del Lavoro” era tornata al suo antico splendore, dominando lo scalone del palazzo che nel corso degli anni ha ospitato diversi ministeri: dalle Corporazioni all’Industria, dallo Sviluppo economico fino all’attuale Mimit.
Mario Sironi, nato a Sassari nel 1885 e morto a Milano nel 1961, fu tra i protagonisti assoluti del Novecento italiano: pittore, scultore, architetto e illustratore, è ricordato anche come promotore del ritorno alla pittura murale negli anni Trenta. Tra le sue opere più celebri figura anche “L’Italia tra le Arti e le Scienze”, realizzata nel 1935 per l’università La Sapienza di Roma.


Le parole del nipote di Sironi
Sull’incidente è intervenuto anche il nipote dell’artista, Giorgio Enea Sironi, curatore dell’archivio di famiglia, che ha commentato con parole di rispetto e rammarico: “Dispiaciuto per l’accaduto, auguro pronta guarigione a Cani e spero in un restauro immediato di una delle opere più significative dell’arte monumentale di Sironi”.


