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Roma, scavano per cercare il suo corpo: scossone sul celebre caso dopo oltre 30 anni

Pubblicato: 13/11/2025 12:21

Dopo trentun anni di silenzio, la vicenda della sua scomparsa torna improvvisamente al centro dell’attenzione. In queste ore, sotto la Casa del Jazz a Roma, cani molecolari e investigatori stanno conducendo un sopralluogo con l’obiettivo di scavare nei sotterranei del complesso, alla ricerca di possibili resti umani. Un’operazione che riapre un capitolo doloroso della storia giudiziaria italiana, rimasto senza risposte dal 1994, quando il magistrato sparì misteriosamente nel nulla.

La decisione di procedere con l’ispezione è stata presa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi in prefettura su richiesta dell’ex giudice Guglielmo Muntoni, che da tempo sollecitava nuove indagini. Non è ancora chiaro, tuttavia, quali siano gli elementi o le informazioni che hanno portato alla ripresa delle ricerche dopo così tanti anni. Quel che è certo è che, da stamattina, forze dell’ordine e tecnici specializzati lavorano sotto la Casa del Jazz, un edificio simbolo della rinascita della legalità romana, costruito su un bene confiscato alla criminalità organizzata.

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Ricerche Scomparsa

Scomparso 31 anni fa, la svolta: cosa stanno cercando

Era il 2 luglio 1994 quando Paolo Adinolfi, da poco nominato giudice della Corte d’appello, uscì dalla sua abitazione di via della Farnesina dicendo alla moglie che sarebbe tornato per pranzo. Da quel momento, di lui non si seppe più nulla. La moglie Nicoletta e i figli, Giovanna e Lorenzo, lo attesero invano, mentre nel corso degli anni si sono moltiplicate le ipotesi e le congetture sulla sua sorte. Il magistrato, prima della recente nomina, aveva lavorato nella sezione Fallimentare, un ambito delicato e spesso incrociato con interessi economici e criminali.

Ricerche Scomparsa

L’inchiesta aperta all’epoca fu successivamente archiviata, ma intorno alla figura del giudice sono rimasti molti interrogativi. Alcune testimonianze raccolte dopo la scomparsa hanno contribuito ad alimentare il mistero: qualcuno disse di averlo visto su un autobus, nonostante fosse uscito in macchina, poi ritrovata parcheggiata nei pressi del Villaggio Olimpico. Un’altra persona riferì di averlo notato, nei giorni precedenti, negli uffici di piazzale Clodio insieme a un giovane sconosciuto.

Tra le ipotesi più discusse, c’è sempre stata quella di un collegamento tra la scomparsa di Adinolfi e alcuni procedimenti giudiziari da lui seguiti, in particolare i casi di fallimento della Fiscom e della Ambra Assicurazioni. Nel primo, era stato coinvolto Enrico Nicoletti, ritenuto dagli investigatori il cassiere della Banda della Magliana. Proprio per questo, nel corso del tempo si è pensato che il giudice potesse essere stato eliminato e sepolto in una proprietà riconducibile a Nicoletti.

Un’ipotesi inquietante che oggi sembra tornare d’attualità, dal momento che la Casa del Jazz, luogo degli scavi in corso, sorge proprio su un bene un tempo appartenuto al noto esponente della Banda della Magliana. Se le ricerche dovessero dare esito positivo, si potrebbe finalmente far luce su una scomparsa che da oltre tre decenni pesa come un’ombra sulla memoria della giustizia italiana. Dopo anni di silenzi, omissioni e dubbi, la verità su Paolo Adinolfi potrebbe trovarsi sepolta proprio lì, sotto la superficie di un luogo che simboleggia la vittoria dello Stato sulla criminalità.

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