
Il governo italiano sta valutando l’introduzione di una tassa sui pacchi extra Ue, con l’obiettivo di regolamentare l’arrivo nel Paese di merci a basso costo provenienti da piattaforme di e-commerce extraeuropee. All’interno della Manovra 2026, la maggioranza sta considerando un prelievo fisso da due euro sulle spedizioni leggere, fino a due chili, provenienti da Paesi extra Ue. La misura, se approvata, avrebbe un impatto immediato sui grandi marketplace cinesi come Temu e Shein, cresciuti rapidamente in Italia grazie ai prezzi competitivi e a volumi elevati di consegne.
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Secondo fonti governative, la decisione si inserisce nel quadro del negoziato europeo, in vista della votazione della direttiva Ecofin che dal 2028 eliminerà le esenzioni doganali sui pacchi di valore inferiore a 150 euro. L’Italia, con questa iniziativa, punta ad anticipare l’applicazione della direttiva al 2026, rendendo il prelievo operativo già con la prossima legge di bilancio.
La nuova tassa e le coperture finanziarie
La proposta prevede l’introduzione di un prelievo fisso da due euro per ogni pacco leggero proveniente da Paesi extra Ue. L’obiettivo è duplice: da un lato reperire coperture finanziarie per le modifiche alla Manovra, dall’altro anticipare l’allineamento del sistema fiscale italiano alle future norme europee. Il gettito derivante dal nuovo balzello rappresenterebbe un margine utile per sostenere gli aggiustamenti in discussione nelle commissioni parlamentari.
All’interno della maggioranza permane un confronto serrato sulla redistribuzione delle risorse disponibili, con la necessità di bilanciare le esigenze della legge di bilancio e quelle di un mercato in rapida crescita, caratterizzato da flussi crescenti di merci importate da piattaforme online extraeuropee.

Il confronto con Bruxelles e la direttiva europea
La misura italiana si inserisce nel contesto del dibattito comunitario sull’e-commerce transfrontaliero. L’Ecofin è chiamato a votare la direttiva che dal 2028 eliminerà l’esenzione doganale per acquisti sotto i 150 euro provenienti da Paesi extra Ue, con una tassazione di un euro per pacco. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato la necessità di accelerare l’iter per dotarsi di “regole europee, forti e veloci, per arginare l’aggressione extraeuropea che invade il mercato con prodotti a basso costo e senza rispetto delle regole”.
La posizione italiana ha trovato sostegno da Germania, Belgio e Portogallo, oltre che dalla presidente della Bce Christine Lagarde. Il governo punta a collegare l’entrata in vigore della direttiva alla prossima legge di bilancio 2026, anticipando così di due anni la normativa europea.
Impatto sui marketplace cinesi in Italia
L’introduzione della tassa avrebbe effetti immediati sui grandi marketplace cinesi presenti in Italia. Temu e Shein movimentano quotidianamente migliaia di spedizioni leggere, caratterizzate da filiere logistiche ottimizzate e prezzi molto competitivi. Il prelievo di due euro ridurrebbe il vantaggio di costo rispetto ai rivenditori europei.
Negli ultimi mesi, l’attenzione delle autorità si è concentrata anche sulla trasparenza delle piattaforme online: l’Antitrust ha sanzionato Shein per messaggi ingannevoli, mentre recenti casi in Francia hanno coinvolto la stessa piattaforma in indagini su presunti prodotti pericolosi. Secondo ricerche di mercato, i consumatori italiani mostrano un crescente interesse per il fast fashion e gli acquisti a basso costo, con Temu e Shein stabilmente nelle preferenze online. La misura governativa punta a riequilibrare il mercato senza penalizzare la competitività dei rivenditori nazionali.

Il dibattito politico sulla Manovra
Parallelamente, la maggioranza è al lavoro sulle correzioni alla Manovra, con nodi ancora aperti sugli affitti brevi. Fratelli d’Italia ha espresso l’intenzione di non modificare la norma sull’eventuale aumento della cedolare secca dal 23% al 26% per il primo immobile, rimandando la decisione a Forza Italia e Lega. Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari spinge invece per intervenire solo sulle misure con coperture certe.
In Senato è stata definita la spartizione degli emendamenti: 238 alla maggioranza e 176 alle opposizioni, mentre si attende l’intesa sul cosiddetto tesoretto da 100 milioni di euro per le correzioni alla legge di bilancio.
Cronoprogramma tra Senato e Camera
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha chiesto ai gruppi di limitare il numero di emendamenti per garantire un iter ordinato e l’approdo in Aula nei tempi previsti. La maggioranza punta a mantenere un percorso lineare, consapevole che la stretta sui pacchi extra Ue rappresenta un tassello politico ed economico rilevante sia nel negoziato europeo sia nel contesto della Manovra.


