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La storia di Soren Lerby, il centrocampista che sfidò il tempo e giocò due partite in un giorno

Pubblicato: 13/11/2025 15:30

Nel calcio abituato a parlare di stanchezza, di calendari compressi e di turnover scientifici, c’è una pagina che continua a brillare per la sua unicità: quella di Soren Lerby, il centrocampista capace di scendere in campo due volte nello stesso giorno. Un’impresa che oggi sembra impossibile persino da immaginare, e che invece il 13 novembre 1985 divenne realtà grazie alla sua resistenza fisica, alla sua follia sportiva e a un senso del dovere che apparteneva a un altro calcio. Lerby iniziò la giornata vestendo la maglia della Danimarca, impegnata a Dublino nel match decisivo per le qualificazioni al Mondiale del 1986, e la concluse con quella del Bayern Monaco, arrivando allo stadio dopo una corsa disperata contro il tempo.
Nel primo tempo della partita con l’Irlanda il risultato restò bloccato e il ct decise di non sostituirlo, mentre un jet privato attendeva già a bordo pista per portarlo verso la Germania. Solo nella ripresa, con la gara indirizzata, Lerby uscì dal campo e iniziò una corsa contro l’orologio: doccia rapida, arrivo all’aeroporto, volo immediato e poi ancora traffico all’atterraggio, fino alla scelta di correre per quattro chilometri verso lo stadio pur di non mancare l’appuntamento con la coppa nazionale.

Una corsa che diventa leggenda

Quando Lerby raggiunse lo spogliatoio, la formazione era già stata consegnata e il suo nome era in panchina. Entrò nella ripresa, giocò fino ai supplementari e contribuì a portare la sfida al replay, dove segnò il gol che spinse il Bayern verso la coppa che avrebbe poi sollevato. Solo dopo quella seconda partita, seduto con una birra in mano in un bar di Bochum, il centrocampista si concesse un pensiero semplice, quasi banale, a chiusura della giornata più lunga della sua carriera.
Per lui non era stata un’impresa epica, solo una giornata particolarmente intensa. Per il calcio, invece, un gesto ormai irripetibile, destinato a restare scolpito nella memoria come una delle storie più incredibili mai vissute da un giocatore.

Il peso di un’impresa irripetibile

Lerby non considerò mai quel doppio impegno come qualcosa di straordinario. Eppure nessuno, oggi, potrebbe più permetterselo. Le regole sono cambiate, i ritmi anche, e proprio per questo il racconto di quella giornata resta intatto nel tempo: un uomo che attraversa l’Europa per onorare due maglie, due squadre, due responsabilità diverse. Un frammento di un calcio che non esiste più, ma che continua a vivere attraverso imprese come questa.

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Ultimo Aggiornamento: 13/11/2025 15:31

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