
Tragedia nei cieli della Carelia, nel nord-ovest della Russia. Un caccia Su-30 dell’aeronautica russa si è schiantato durante un volo di addestramento programmato, causando la morte di tutti i membri dell’equipaggio a bordo.
Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia di stampa Tass, il velivolo era privo di munizioni e l’incidente è avvenuto in una zona disabitata, evitando conseguenze per civili o edifici.
Le autorità militari hanno immediatamente avviato un’inchiesta ufficiale per accertare le cause dello schianto. Gli investigatori stanno analizzando le registrazioni di volo e le condizioni meteorologiche al momento dell’incidente.

La Carelia, regione di confine con la Finlandia, riveste un ruolo strategico per la Federazione Russa. È divisa tra la Repubblica di Carelia e l’oblast’ di Leningrado in territorio russo, e le zone della Carelia meridionale e settentrionale in Finlandia.
Negli ultimi mesi, la zona è stata teatro di intense esercitazioni militari russe, interpretate dagli analisti come un messaggio politico e strategico nei confronti dei Paesi della Nato.
In un contesto di crescente tensione, l’incidente arriva mentre Mosca continua a rafforzare la propria presenza militare lungo i confini occidentali, in risposta all’adesione di Finlandia e Svezia all’Alleanza Atlantica.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un’intervista a Bloomberg TV, ha commentato con preoccupazione l’escalation russa: “La Russia non si limita a proseguire la guerra in Ucraina, ma accelera la produzione militare per prepararsi, entro il 2029-2030, a una grande guerra in Europa”.
Zelensky ha ribadito la necessità di un sostegno immediato da parte dei partner occidentali: “Dobbiamo fermarli ora in Ucraina, prima che il conflitto si allarghi al resto del continente”.
L’episodio del Su-30 precipitato in Carelia si inserisce così in un quadro di tensione geopolitica crescente, che vede la Russia impegnata a mostrare forza militare mentre l’Europa discute nuove strategie di difesa comune di fronte alla minaccia di un’espansione del conflitto.


