
La vittoria schiacciante della Norvegia contro l’Estonia ha dipinto un quadro a dir poco drammatico per le speranze di qualificazione diretta degli Azzurri. La partita tra Norvegia ed Estonia si è conclusa con un sonoro 4-1 a favore dei norvegesi, un risultato che non solo conferma l’ottimo stato di forma della squadra scandinava, ma che la proietta anche in testa al girone con un vantaggio significativo sull’Italia.
Questo divario, che si attesta momentaneamente a sei punti, rende il cammino della Nazionale allenata da Gattuso una salita titanica che rasenta l’impossibile. La qualificazione come prima classificata, l’obiettivo primario per evitare i pericolosi e stressanti playoff, è ora appesa a un filo sottilissimo, quasi invisibile, e richiede un’impresa calcistica che, per i numeri in gioco, non ha precedenti storici di questa portata.
Il distacco siderale creato dalla Norvegia
La Norvegia, grazie alla splendida prestazione e ai quattro gol segnati contro l’Estonia, ha consolidato la sua posizione di capolista incontrastata del girone. Il netto 4-1 è il risultato di una squadra che ha dimostrato cinismo sotto porta e una solidità difensiva che l’Italia ha, al contrario, faticato a trovare nelle ultime uscite. I sei punti di vantaggio rappresentano un cuscinetto di sicurezza che permette ai norvegesi di affrontare con estrema serenità le ultime partite, sapendo che il loro destino è saldamente nelle loro mani. La pressione è stata completamente ribaltata sulle spalle degli Azzurri. Questo gap non è solo un fatto numerico nella classifica, ma simboleggia anche una differenza di slancio e fiducia tra le due Nazionali in questo momento cruciale della competizione. L’Italia si trova quindi in una situazione di estrema difficoltà, costretta a sperare in una combinazione di risultati che, al momento, appare altamente improbabile.
La necessità di vincere stasera e l’impresa da compiere
Per l’Italia, il primo passo fondamentale per mantenere in vita le flebili speranze di qualificazione diretta è la vittoria obbligatoria nella partita in programma stasera. Qualsiasi altro risultato, che sia un pareggio o, peggio ancora, una sconfitta, spegnerebbe matematicamente ogni possibilità di raggiungere il primo posto, rendendo l’impresa già estremamente ardua completamente vana. Ma la vittoria di stasera è solo il primo e meno complesso degli ostacoli. La vera montagna da scalare è l’ultima partita contro la Norvegia, lo scontro diretto che deciderà le sorti del girone. Per superare la Norvegia, l’Italia non deve solo vincere, ma deve farlo con un margine di scarto che non ha riscontri nella storia del calcio internazionale a questi livelli. Si parla di una differenza reti abissale che dovrebbe essere colmata e poi superata per poter ribaltare il vantaggio acquisito dagli scandinavi.
Il calcolo della differenza reti e degli scontri diretti è diventato il nemico numero uno dell’Italia. Se il vantaggio norvegese è di sei punti e il distacco negli scontri diretti è già a favore dei norvegesi o lo è sul computo delle reti totali, l’Italia deve conseguire un risultato che trascende la normalità sportiva. La vittoria nell’ultima partita non può essere un semplice uno a zero o un due a uno. Deve essere una vittoria storica, con un margine di gol così ampio da annullare il vantaggio accumulato dalla Norvegia in tutto il percorso di qualificazione, tenendo conto anche della differenza reti complessiva. Un’impresa di questo genere richiederebbe un crollo verticale e inaspettato della Norvegia unito a una performance offensiva strabiliante dell’Italia, una combinazione di eventi che gli annali del calcio non registrano con frequenza e che, realisticamente, è quasi impossibile da prevedere o realizzare in una partita cruciale come questa. Per questo motivo, la qualificazione come prima classificata è considerata, a tutti gli effetti, compromessa.


