
La tragica scomparsa di Axenia Manoli, una donna di 31 anni originaria della Moldavia, ha scosso la comunità di Cave, un piccolo centro alle porte di Roma. Il suo corpo è stato ritrovato in un bosco il 14 novembre 2025, appena un giorno dopo la denuncia di scomparsa.
La vicenda è densa di misteri e domande che rendono difficile per gli investigatori accettare pienamente l’ipotesi del gesto volontario. Axenia era una madre amorevole di due bambini, descritta da tutti come affidabile e solare, e la sua improvvisa sparizione, specialmente dopo aver lasciato i figli a scuola, ha subito fatto temere il peggio. Le indagini sono ora concentrate sull’analisi forense e sui dettagli emersi dal suo passato, in particolare le precedenti denunce per violenza contro l’ex marito, un elemento che ha portato la donna a ricostruirsi una nuova vita proprio a Cave, lontano dalla relazione tossica.
Il passato di violenze e il trasferimento a Cave
La vita di Axenia era stata segnata da un difficile passato di violenze, culminato nella decisione di denunciare il suo ex marito. Per voltare pagina e proteggere i suoi figli, di 7 e 11 anni, si era trasferita a Cave circa due anni prima del tragico evento. In questa nuova realtà, la donna era riuscita a trovare una stabilità, lavorando come cameriera presso il ristorante cinese Joya e convivendo con un nuovo compagno. Chi la conosceva la descrive come una persona estremamente dedita ai suoi bambini e al lavoro. Il suo impegno nel ricostruire un’esistenza serena e sicura per sé e per i figli è uno degli elementi che rendono la sua presunta decisione di togliersi la vita particolarmente incomprensibile agli occhi di amici e conoscenti. Le denunce contro l’ex marito sono ora sotto la lente degli inquirenti, i quali hanno proceduto alla sua denuncia, sebbene l’ipotesi prevalente resti, per il momento, quella del suicidio in attesa di ulteriori riscontri.
La dinamica della scomparsa e la ricerca
La catena di eventi inizia la mattina di giovedì 13 novembre. Axenia compie il suo gesto quotidiano e in apparenza normale: accompagna i suoi figli a scuola. Da quel momento, però, di lei si perdono le tracce. La donna non si presenta al lavoro, un fatto estremamente anomalo per una persona così scrupolosa. Questo ritardo e l’assenza ingiustificata hanno immediatamente allertato il compagno, che ha sporto denuncia ai carabinieri della stazione locale. Le ricerche sono state avviate rapidamente, con il supporto anche dell’associazione Penelope. Fin dalle prime ore, le persone vicine ad Axenia esprimevano una forte preoccupazione, data la sua natura protettiva e l’immenso amore per i suoi bambini. Un’amica ha sottolineato quanto fosse impensabile che Axenia potesse allontanarsi volontariamente abbandonando i figli, alimentando il timore che le fosse accaduto qualcosa di grave.
Il ritrovamento nel bosco e i dettagli macabri
La conferma dei timori arriva la mattina del giorno successivo, venerdì 14 novembre. Grazie al sistema Gps installato per l’assicurazione RC auto, la sua Toyota Yaris nera viene rintracciata in un’area boschiva conosciuta come Pratarone. L’auto è stata trovata regolarmente chiusa a chiave, un dettaglio che si aggiunge agli elementi di incertezza. A circa 200 metri di distanza dalla vettura, le squadre di ricerca trovano il corpo senza vita di Axenia. La donna indossava gli stessi abiti del giorno precedente: felpa rosa, leggings neri e scarpe Adidas bianche. Aveva con sé la sua borsa, apparentemente intatta, e le chiavi dell’auto. Il corpo era legato con una corda al ramo di un albero. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri del Nucleo investigativo dell’Arma, la Scientifica di Frascati, i vigili del fuoco, la polizia locale e il medico legale. L’area è stata subito delimitata e isolata per permettere i rilievi senza contaminare la scena.
Il biglietto enigmatico e i dubbi degli inquirenti
Un elemento cruciale e controverso è un biglietto trovato dal compagno all’interno della loro abitazione. L’uomo ha riferito agli inquirenti che Axenia si scusava per non aver fatto abbastanza per i figli. Tuttavia, la particolarità che ha alimentato i dubbi degli investigatori è che il testo, pur esprimendo un sentimento di inadeguatezza, non conterrebbe esplicite intenzioni autolesioniste. Questo dettaglio, unito alla dinamica del ritrovamento, ha spinto il magistrato della Procura della Repubblica di Tivoli a non escludere, almeno inizialmente, alcuna pista investigativa. Le prime analisi sul corpo non avrebbero rilevato segni evidenti riconducibili a violenza da parte di terzi, rendendo l’ipotesi del gesto volontario la più probabile. Nonostante ciò, i dubbi sulla corda e sulla chiusura dell’auto, oltre al tenore non esplicitamente suicida del biglietto, impongono agli investigatori la massima cautela in attesa degli esami autoptici e medico-legali, che saranno fondamentali per fare piena luce sulla tragica fine di Axenia Manoli.


