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Arezzo, il piccolo Leonardo morto all’asilo: cinque indagate, non la maestra che lo ha trovato

Pubblicato: 15/11/2025 17:55

Nel giardino dell’asilo di Soci, frazione di Bibbiena, la corsa di Leonardo si è fermata davanti a un ramo che ha trasformato un momento di gioco in una tragedia. Il bimbo di due anni è rimasto soffocato dopo essersi impigliato con il giubbotto, in un’area verde considerata fino a quel momento sicura e parte integrante delle attività quotidiane. A trovarlo è stata una maestra appena arrivata nella struttura, che non aveva ancora preso servizio ed è corsa subito nel boschetto dei giochi non appena si è accorta della situazione, liberandolo e avviando i soccorsi nel tentativo disperato di salvarlo, tentativo che però non è bastato a impedire l’esito fatale.

La procura di Arezzo ha chiarito che la donna non è indagata perché non era responsabile della classe e non aveva compiti di vigilanza in quel momento, motivo per cui non vengono ravvisati profili di colpa nemmeno in forma ipotetica. I magistrati stanno ricostruendo la dinamica con l’obiettivo di capire come un giardino scolastico possa essere diventato un luogo così insidioso per un bambino così piccolo, e come si sia arrivati a un incidente tanto improvviso quanto irreparabile.

Indagini sulla vigilanza

Le indagini si concentrano su due filoni distinti ma collegati. Il primo riguarda la presenza e la distribuzione delle educatrici nell’area esterna al momento dell’incidente, per verificare se il numero fosse adeguato e se l’attenzione fosse compatibile con la natura e l’ampiezza dello spazio. Cinque donne tra educatrici e figure amministrative della cooperativa Koinè, che gestisce l’asilo, sono state raggiunte da avvisi di garanzia dal valore puramente garantista, necessari per svolgere gli accertamenti medico-legali e per consentire una piena partecipazione alla fase peritale. Le indagate, molto provate dall’accaduto, potranno nominare consulenti propri.

La stessa Koinè ha annunciato l’avvio di una commissione interna con l’obiettivo di contribuire alla ricostruzione dei fatti e di collaborare con l’autorità giudiziaria, mentre la comunità locale resta scossa e incredula di fronte a una morte che ha cambiato per sempre la percezione di un luogo considerato fino a quel momento familiare e protetto.

Il giardino sotto sequestro

Il secondo fronte riguarda la sicurezza del giardino esterno, ora posto sotto sequestro. Si tratta di un’area con arbusti e un piccolo bosco utilizzato come spazio didattico, ritenuto finora innocuo ma che potrebbe aver creato zone non perfettamente visibili alle educatrici. Le magistrate Angela Masiello e Gianfederica Dito stanno valutando un sopralluogo diretto per analizzare distanze, ramificazioni, punti ciechi e ogni elemento utile a comprendere come quel ramo sia diventato un ostacolo mortale per Leonardo.

Martedì 18 novembre il medico legale Mario Gabbrielli riceverà l’incarico per l’autopsia, che sarà eseguita nella stessa giornata per ridurre al minimo i tempi e permettere alla famiglia di procedere con le esequie il prima possibile. Le verifiche continueranno nei giorni successivi, mentre l’asilo resta chiuso e la comunità attende risposte che possano spiegare come un pomeriggio qualunque sia diventato una tragedia impossibile da accettare.

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Ultimo Aggiornamento: 15/11/2025 18:05

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