
Ci sono pagine di sport che restano uniche nella storia: è quello che possiamo affermare per gli accadimenti di oggi a Levi, in Finlandia, dove si è tenuta una tappa della Coppa del Mondo di sci. A trionfare un atleta che tutti conoscono molto bene, ma che da qualche tempo “ha cambiato bandiera”, decidendo di rappresentare ufficialmente un paese che con lo sci e gli sport invernali non ha mai avuto un gran rapporto, per inevitabili motrivi.
Lucas Pinheiro Braathen earns Brazil their first ever World Cup win! 🇧🇷
— TNT Sports (@tntsports) November 16, 2025
Look at what it means ❤️ pic.twitter.com/1VyB1NsWgO
Ma cosa è successo oggi? Lucas Pinheiro Braathen entra nella leggenda dello sci alpino con una vittoria che segna un momento storico: nello slalom di Levi firma il primo successo in Coppa del Mondo per il Brasile. L’ex talento norvegese, ora portacolori verdeoro, torna sul gradino più alto del podio a quasi due anni dall’ultimo trionfo ad Adelboden, datato 8 gennaio 2023. Alle sue spalle si piazzano Clement Noel ed Eduard Hallberg, protagonisti di una gara intensa e ricca di colpi di scena.
Hallberg riporta la Finlandia sul podio dopo 18 anni
La festa di Levi è anche quella di Eduard Hallberg, idolo di casa che regala alla Finlandia un ritorno sul podio di Coppa del Mondo dopo ben 18 anni. L’ultimo finlandese a riuscirci era stato Kalle Palander, vincitore del gigante dell’Alta Badia nel 2007 e secondo a Reiteralm nello stesso anno.
Prestazione solida e coraggiosa quella di Hallberg, che ha spinto dall’inizio alla fine, entusiasmando il pubblico locale e riportando entusiasmo nel movimento finlandese dello sci alpino.
Braathen leader di specialità e generale: un segnale forte
Il trionfo in terra lappone proietta Braathen in testa sia alla classifica di specialità sia a quella generale, in cui condivide la vetta con Marco Odermatt, vincitore del gigante inaugurale di Sölden. Un segnale importante per tutto il circuito: il brasiliano è tornato, più determinato che mai.
Il confronto tra Manuel Feller e Tobias Kastlunger regala le prime emozioni. Dopo una prima manche chiusa a pari merito al 23° posto, entrambi realizzano una grande rimonta: l’azzurro guadagna undici posizioni e chiude al dodicesimo posto, unico italiano qualificato dopo la prima discesa.
Taylor sfiora il podio, Ryding completa la festa britannica
A movimentare la classifica è Michael Matt, ma il vero protagonista morale è l’inglese Laurie Taylor, autore di un recupero straordinario di undici posizioni e capace di sfiorare un clamoroso podio per la Gran Bretagna. Alla fine chiude quarto, con una prova da applausi.
La prestazione britannica è completata dall’ottimo settimo posto di Dave Ryding, che regala al team UK un doppio piazzamento in top 10: un risultato che conferma la crescita costante dello sci inglese.
Errori e sorprese nel finale
Nel momento decisivo non mancano gli imprevisti. Hallberg resta l’unico a tenere il passo dei rimontanti, mentre Linus Strasser vanifica la sua gara e chiude quindicesimo. Sfortunato Timon Haugan, che perde il podio a causa di un grave errore e scivola al quinto posto.
Clement Noel sceglie la via della prudenza, gestendo con intelligenza la manche e conquistando la leadership provvisoria. Davanti a lui resta solo Braathen, chiamato a difendere il vantaggio.
Braathen non sbaglia: il Brasile sul tetto del mondo
Con due obiettivi ben chiari — vincere e lasciare il segno — Lucas Braathen affronta la discesa finale con grinta e determinazione. Qualche imperfezione non basta a frenarlo: conserva 31 dei 41 centesimi di vantaggio e scrive una pagina storica del Circo Bianco. Giornata da dimenticare invece per Henrik Kristoffersen, solo tredicesimo e lontano anni luce dalla forma migliore. A Levi mancava il podio dal 2013 e arrivava da sette piazzamenti consecutivi tra i primi tre.
Uno slalom che promette spettacolo
Lo slalom maschile conferma ancora una volta la sua natura imprevedibile e spettacolare. L’immagine di un brasiliano con una renna al guinzaglio è il simbolo perfetto di un’annata che si preannuncia divertente e apertissima. In attesa che Alex Vinatzer torni tra i migliori — e magari di rivedere Marcel Hirscher al cancelletto — una cosa è certa: anche quest’anno tra i pali stretti lo spettacolo non mancherà.


