A Mesenzana, in provincia di Varese, un episodio drammatico ha scosso la comunità locale. Mariella Chiari, ottantunenne, è stata uccisa a coltellate nel soggiorno della propria abitazione dal marito, Renato Bianchi, 78 anni. Secondo le prime indagini, alla base del gesto ci sarebbero motivi futili legati al vizio del gioco, in particolare ai gratta e vinci, condiviso da entrambi i coniugi.
La scoperta sul marito
Dall’interrogatorio condotto dal Pm Federica Racanello, che coordina le indagini dei carabinieri di Luino, non sono emersi rancori pregressi o dissidi tali da giustificare un’aggressione così violenta. La procura di Varese, con il procuratore Antonio Gustapane, ha sottolineato come la condotta sia riconducibile a motivi futili, legati a un’abitudine di gioco assidua.
Il marito, apparso in una condizione di marcata fragilità psicologica, ha fornito dichiarazioni frammentarie e a tratti prive di coerenza logica. Per tutelarlo da eventuali gesti autolesionistici, Bianchi è stato trasferito nel carcere milanese di San Vittore, struttura più adeguata per la gestione di casi con esigenze psicologiche specifiche.
Le conseguenze e il contesto familiare
Il drammatico episodio ha suscitato grande sgomento tra i residenti di Mesenzana. Nonostante la coppia condividesse la passione per i gratta e vinci, nessuno aveva immaginato che il vizio potesse sfociare in un gesto così estremo. Le autorità proseguono le indagini per chiarire ogni dettaglio della vicenda e completare gli atti procedurali, nel tentativo di ricostruire con precisione le fasi che hanno portato alla tragedia.
La comunità locale resta sotto shock, mentre emerge con forza la necessità di una riflessione sui rischi legati alle fragilità psicologiche in età avanzata e sulle dinamiche familiari che possono trasformarsi in episodi di violenza improvvisa.