
La loro storia è un pezzo di cultura pop europea, un legame che ha attraversato decenni di spettacolo e vita condivisa. Le gemelle Kessler, icone del varietà italiano e tedesco, se ne sono andate insieme a 89 anni, nella loro casa di Grünwald, vicino Monaco di Baviera. La notizia, diffusa dai media tedeschi, ha commosso fan e colleghi, riportando alla memoria l’eleganza e la sintonia che le due sorelle hanno rappresentato per generazioni intere.
Le due artiste sono morte dopo aver scelto il suicidio assistito. Una vicenda che, pur nel rispetto della loro riservatezza, ha subito suscitato grande attenzione. Le due artiste, inseparabili sul palco e nella vita, avevano scelto di vivere fianco a fianco fino alla fine, legate da un’affinità che andava ben oltre la scena.
Un legame indissolubile, anche oltre la vita
Negli ultimi anni, Alice ed Ellen avevano parlato spesso della loro idea di morte e del desiderio di restare unite anche dopo. “Io e Ellen vogliamo che le nostre ceneri vengano mischiate un giorno con quelle di nostra madre e possano essere conservate tutte e tre insieme. Ne abbiamo dato disposizione nei nostri testamenti. L’urna comune fa risparmiare spazio. Al giorno d’oggi si dovrebbe risparmiare spazio ovunque. Anche al cimitero“, raccontava una di loro con quell’ironia leggera che le ha sempre contraddistinte.
Una decisione che rifletteva la loro filosofia di vita: sobria, consapevole e piena di affetto reciproco. Non solo un gesto simbolico, ma una dichiarazione d’amore eterno tra due sorelle che hanno condiviso tutto, dal successo alla quotidianità.

Una vita condivisa, due spazi ma un solo cuore
Pur vivendo nella stessa casa, le Kessler avevano scelto due appartamenti separati, per mantenere un pizzico di autonomia. Tuttavia, condividevano uno scantinato trasformato in palestra, simbolo della disciplina fisica e mentale che le ha rese leggendarie. Anche nella quotidianità, la loro simmetria era perfetta, tra rigore e leggerezza.
Ma il gesto più toccante resta quello legato al loro testamento. Senza parenti diretti, le due sorelle avevano deciso di destinare tutto a Medici Senza Frontiere. “Non abbiamo più parenti e se li abbiamo non li conosciamo. Abbiamo scelto loro perché rischiano la vita per gli altri, hanno preso il Nobel per la Pace“, spiegavano. Una scelta di altruismo e consapevolezza, coerente con la loro visione del mondo.

Un ultimo messaggio di forza e libertà
Negli anni, le gemelle non avevano mai smesso di affrontare con sincerità anche i temi più delicati. Nel 2012, Ellen aveva dichiarato: “Se una di noi si ridurrà allo stato vegetativo, l’altra l’aiuterà a uscire di scena“, introducendo il discorso sull’eutanasia con grande lucidità. Un tema complesso, che avevano ripreso anche nel 2024 con la stessa serenità: “Viviamo nel presente, però l’eutanasia è un’opzione, ma dobbiamo riflettere più profondamente sulla questione. Il testamento? Lo abbiamo fatto da tanti anni, destinando tutto a Medici senza frontiere. Saremo sepolte nella tomba di nostra madre in un’unica urna“.
Parole che oggi assumono un valore profondo, quasi un testamento emotivo. Le gemelle Kessler hanno scelto di salutare il mondo con la stessa grazia con cui lo avevano incantato: insieme, unite da un amore che non conosce fine.



