
Una spettacolare scena atmosferica ha avvolto la Sardegna, dove nella giornata di sabato 15 novembre una vasta massa di polvere proveniente dal Nord Africa ha raggiunto l’isola, tingendo il cielo di tonalità lattiginose e alterando la visibilità da terra. A documentare il fenomeno è stato il satellite Sentinel-3 del programma europeo Copernicus, sviluppato dalla Commissione Ue in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea. L’immagine, acquisita proprio il 15 novembre, mostra la situazione del giorno precedente, il 14, mentre la nube di particelle attraversava il Mediterraneo occidentale.
Il pennacchio di sabbia sahariana vista dal satellite
La struttura responsabile dell’osservazione della Terra all’interno del programma spaziale europeo ha descritto l’evento spiegando che «uno spesso strato di polvere sahariana si estende verso nord, oscurando parzialmente le isole della Sardegna (a sud e della Corsica a nord)». Nelle immagini in falso colore, i «toni rossastri» rendono visibili vegetazione e terreni nudi, mentre l’alone «chiaro e lattiginoso» che si espande su mare e coste identifica le polveri minerali sospese nell’atmosfera. Secondo gli analisti, il pennacchio risulta «particolarmente evidente lungo le coste orientali di entrambe le isole», dove forma una fascia continua che si allunga sul Mar Tirreno come una sorta di velo atmosferico. La massa di polvere, trasportata dai venti meridionali, ha così disegnato una scia riconoscibile anche da centinaia di chilometri di quota.
Analisi e impatti sulla qualità dell’aria
Le informazioni raccolte dal satellite saranno ora sottoposte a valutazione da parte degli esperti, con l’obiettivo di stimare gli effetti del fenomeno sulla qualità dell’aria nelle regioni coinvolte. I dati contribuiranno — spiegano le strutture tecniche — a «supportare i sistemi di allerta per le regioni regolarmente interessate dal trasporto di polvere sahariana», fornendo indicazioni operative utili ad affrontare eventi di questo tipo, ormai sempre più frequenti. Il transito di sabbia in sospensione può infatti causare un peggioramento temporaneo degli indici ambientali, influenzando visibilità, respirabilità e ricadute al suolo, soprattutto in presenza di precipitazioni.
Un fenomeno ormai ricorrente
Non si tratta di un episodio isolato: già all’inizio della primavera la Sardegna — insieme a una parte significativa del Sud Italia — era stata ricoperta da un sottile strato rossastro proveniente dal Sahara, con cieli opachi e depositi sulle superfici. Eventi simili si verificano quando correnti calde e instabili trasportano verso nord le polveri desertiche, che raggiungono il Mediterraneo sotto forma di nubi diffuse. La nuova ondata registrata dal Sentinel-3 testimonia come il trasporto di sabbia sahariana sia ormai una componente costante delle dinamiche atmosferiche che interessano il bacino del Mediterraneo.


