
L’avvio della Coppa Davis a Bologna, in un’edizione già segnata dalle assenze di spicco come quelle di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, è stato immediatamente scosso da un episodio di forte protesta che ha causato un ritardo significativo nell’inizio dei quarti di finale.
L’incontro inaugurale, che vedeva scendere in campo Francia contro Belgio martedì 18 novembre 2025, è stato interrotto ancor prima di iniziare a causa della veemente contestazione di un tifoso. L’uomo, posizionato nelle prime file della tribuna, ha espresso con toni concitati e grida di protesta il suo profondo malcontento per la visuale limitata che aveva del campo da gioco. Questo evento, ripreso e diffuso rapidamente sui social media, ha gettato un’ombra di disorganizzazione iniziale su un torneo che, complice anche il nuovo format, era già al centro di diverse critiche e polemiche.
Il motivo della contestazione e le parole del tifoso
Il motivo scatenante della clamorosa protesta era di natura strettamente logistica e riguardava la scarsa visibilità offerta da alcune postazioni, in particolare quelle nelle prime file. L’uomo, evidentemente esasperato e molto nervoso, ha deciso di alzarsi in piedi e di interrompere il pre-partita con urla che hanno richiamato l’attenzione di tutti i presenti. Il cuore della sua protesta risiedeva nel fatto che, pur avendo pagato una cifra considerevole per i biglietti di quelle che dovrebbero essere postazioni privilegiate, la visuale del campo era fortemente ostruita. “Abbiamo pagato un casino di soldi, per favore fermate il gioco“, ha gridato il contestatore, aggiungendo poi in modo perentorio: “Levate le telecamere davanti a noi non si vede un ca**o”. La sua accusa puntava il dito contro la posizione delle telecamere o di altre strutture che limitavano la possibilità di seguire la partita. Un altro spettatore, seduto alle spalle del contestatore e autore del video diventato virale, ha solidarizzato con la protesta, confermando che “La gente si lamenta perché qui non si vede niente“.
Richiesta di intervento e la situazione nelle prime file
La veemenza delle richieste ha raggiunto l’apice quando l’uomo ha evocato l’intervento delle forze dell’ordine, esclamando: “Chiamate la polizia qui non si vede un ca**o, per favore levate le telecamere”. La situazione ha messo in luce una problematica diffusa nelle sezioni iniziali della “SuperTennis Arena” allestita a BolognaFiere, dove si sta svolgendo la competizione. L’autore del video ha infatti rafforzato il concetto: “Per fortuna abbiamo fila 5 ma vi assicuro che non si vede niente nelle prime file“. Questo è un aspetto particolarmente paradossale e frustrante per gli appassionati, dato che i biglietti per le prime file sono generalmente quelli più costosi, proprio per garantire una visione ravvicinata e un contatto diretto con gli atleti in campo. Il disagio visivo ha spinto anche altre persone ad alzarsi in piedi, in un tentativo spontaneo e vano di migliorare la propria visuale del rettangolo di gioco. La protesta di un singolo si è rapidamente trasformata in un momento di tensione collettiva per le difficoltà di fruizione dell’evento.
La risoluzione del problema e il ritardo accumulato
La forte contestazione ha richiesto l’intervento degli organizzatori per ripristinare la calma all’interno del palasport. Ci sono voluti parecchi minuti per gestire la situazione e tranquillizzare l’uomo che protestava. La soluzione adottata è stata quella di spostarlo in un’altra postazione all’interno della struttura, garantendogli presumibilmente un punto di vista migliore e non ostruito. Una volta che la quiete è stata ristabilita in tribuna e l’uomo è stato ricollocato, l’incontro tra il tennista transalpino e il belga ha potuto finalmente avere inizio. Tuttavia, l’episodio ha avuto una conseguenza diretta sull’organizzazione: il match è iniziato con un ritardo considerevole di circa venticinque minuti rispetto all’orario che era stato prefissato in calendario. Questo inizio, decisamente in salita, ha messo in luce le criticità strutturali e organizzative, nonostante gli oltre cinquantamila metri quadrati e i quattro padiglioni messi a disposizione per ospitare l’evento e le diecimila persone previste nelle tribune.
Un torneo tra assenze e polemiche sul format
L’episodio di Bologna si aggiunge a un contesto già complesso per la Coppa Davis. Questa edizione si svolge senza due dei suoi protagonisti più attesi: lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero uno del tennis, e l’italiano Jannik Sinner, che ha preferito rinunciare alla competizione con la sua Nazionale. Le loro assenze pesanti hanno già alimentato dibattiti sull’importanza e l’attrattività del torneo. Inoltre, la Coppa Davis è da tempo oggetto di aspre critiche per il suo nuovo format rivoluzionario, contestato non solo da una parte del pubblico ma anche da diversi atleti stessi, che faticano a ritrovare il fascino e la tradizione della vecchia formula. La protesta vibrante di Bologna, legata a un problema di visuale e organizzazione logistica, non fa che acuire l’attenzione sulle difficoltà e le problematiche che stanno accompagnando uno degli eventi tennistici più storici ma al tempo stesso più criticati degli ultimi anni.


