
Gustav Klimt riscrive le regole del mercato globale dell’arte, con un risultato che ha fatto tremare la sala d’aste e segnato un nuovo riferimento storico. Il suo “Ritratto di Elisabeth Lederer” è diventato infatti il secondo dipinto più costoso mai venduto in un’asta pubblica, fissando martedì sera un record assoluto per l’artista e un primato senza precedenti per Sotheby’s. La vendita si è svolta nella nuova sede della casa d’aste, all’interno del rinnovato Breuer Building di New York, trasformando l’appuntamento in uno dei momenti più attesi dell’intera stagione.
Un duello da record nella sala d’aste
Dopo oltre venti minuti di rilanci serrati, l’opera ha raggiunto la cifra impressionante di 236,4 milioni di dollari, commissioni incluse, superando con largo margine la stima che partiva da 150 milioni. La gara, aperta da una base di 130 milioni, si è rapidamente trasformata in un confronto ad alta tensione tra due collezionisti anonimi collegati al telefono, assistiti da David Galperin e Julian Dawes. È stato proprio l’offerente seguito da Dawes ad aggiudicarsi il quadro con un hammer price di 205 milioni. In sala, tra gli sguardi più attenti, si notava la presenza di Patti Wong, attivissima nelle prime fasi dell’asta. Al momento dell’aggiudicazione, un lungo applauso ha riempito la sala mentre Patrick Drahi, proprietario di Sotheby’s, assisteva sorridendo. Il risultato ha superato il precedente record per l’arte moderna, detenuto da “Les Femmes d’Alger (Version O)” di Pablo Picasso, venduto a 179,4 milioni nel 2015. Rimane lontano, per ora, il primato assoluto del “Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci, battuto per 450 milioni, ma il Klimt conquista comunque il secondo posto nella classifica mondiale. «Abbiamo fatto la storia», ha commentato Helena Newman, presidente globale del dipartimento di Arte impressionista e moderna di Sotheby’s. «Vedere il ritratto di Elisabeth Lederer stabilire un nuovo record per Klimt è già straordinario; vederlo diventare l’opera più preziosa mai venduta da Sotheb’s è semplicemente sensazionale».

La collezione Lauder e la rarità del dipinto
Il ritratto guidava l’asta dedicata alla collezione di Leonard A. Lauder, scomparso lo scorso giugno, una raccolta di 55 opere valutata oltre 400 milioni. La tela, iniziata nel 1914 e completata dopo tre anni, è considerata una delle più raffinate del periodo tardo di Klimt. Commissionata dalla famiglia Lederer, fu poi confiscata dai nazisti nel 1939 e restituita agli eredi nel 1948. La rarità dell’opera è eccezionale: esistono solo due ritratti a figura intera di questa qualità ancora in mani private. L’asta ha visto ottimi risultati anche per altri Klimt, con “Prato fiorito” venduto per 86 milioni e “Pendio boscoso a Unterach am Attersee” per 68,3 milioni. In totale, la collezione ha generato 527,5 milioni, contribuendo a un risultato complessivo della serata pari a oltre 706 milioni. Un trionfo che conferma Klimt tra gli artisti più ricercati e Sotheby’s come protagonista assoluta del mercato dei capolavori del XX secolo.

