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“Ci ha lasciati”. Lutto nel giornalismo italiano, è arrivato il triste annuncio

Pubblicato: 19/11/2025 13:17

Certe mattine iniziano tutte allo stesso modo, con il rumore leggero delle città che si svegliano e la routine che scorre senza interrompersi. Poi, improvvisamente, arriva una notizia capace di incrinare quel ritmo quotidiano, di creare una sospensione, un silenzio inatteso in cui sembra quasi di sentire l’eco di qualcosa che manca. È il genere di momento in cui ci si ferma, anche solo per un istante, per rendersi conto che la storia di qualcuno — la sua voce, il suo contributo, il suo cammino — ha lasciato un segno più profondo di quanto si immaginasse.
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Il ricordo come eredità

Nei corridoi delle redazioni, nelle conversazioni tra colleghi, nei pensieri di chi con quella persona aveva intrecciato percorsi professionali o umani, affiora un mosaico di memoria. Un mosaico fatto di gesti discreti, di parole scelte con cura, di quella serena autorevolezza che talvolta si nota solo con il passare del tempo. È così che certi protagonisti del nostro mondo continuano a vivere: attraverso il lascito di ciò che hanno costruito e del modo in cui lo hanno fatto.

La notizia della scomparsa

La notizia della morte di Domenico Mugnaini, figura centrale del giornalismo toscano, ha attraversato la città di Firenze come un’onda improvvisa, lasciando dietro di sé un profondo senso di vuoto. Nella sua casa, circondato dall’affetto della moglie Barbara e dei figli Andrea e Giovanni, si è spento a 65 anni dopo una lunga malattia affrontata con discrezione e determinazione. La sua scomparsa priva il panorama dell’informazione di una voce autorevole, capace di raccontare la complessità dei fatti con rigore, empatia e un innato senso del dovere.

Un professionista esemplare

Nella memoria di colleghi e lettori, Mugnaini rimarrà per sempre un professionista meticoloso, un uomo capace di unire alla passione per la cronaca un profondo rispetto per la verità. La sua carriera, costruita passo dopo passo, è stata segnata da una continua ricerca di qualità, da un’etica del lavoro mai scalfita e da un legame indissolubile con la sua terra. La sua firma era sinonimo di affidabilità: un tratto sempre più raro in un mondo dell’informazione attraversato da fretta, superficialità e rumorosità digitale.

L’impegno a Toscana Oggi

Dal settembre 2019, Mugnaini aveva assunto la direzione di Toscana Oggi, il settimanale delle diocesi della regione. Era un ritorno alle origini: proprio lì, giovanissimo, aveva mosso i primi passi nel giornalismo, costruendo un rapporto speciale con quella realtà editoriale che negli anni sarebbe diventata una seconda casa. Guidare il settimanale è stata, per lui, una missione: lo ha fatto con fermezza, visione e un profondo senso di responsabilità, lasciando un’impronta che resterà impressa nella storia della testata.
La sua direzione si distingueva per l’attenzione ai temi sociali, alla vita ecclesiale e ai territori, mantenendo viva una tradizione di informazione che unisce professionalità e vicinanza alle comunità locali. Era anche consigliere della Fisc, la federazione dei settimanali cattolici italiani, un incarico che svolgeva con lo stesso rigore e passione che lo avevano accompagnato in tutta la sua carriera.

Una carriera costruita sulla credibilità

Il percorso professionale di Mugnaini ha toccato alcune delle principali realtà giornalistiche italiane. Corrispondente per Il Popolo dal 1987 al 1994, collaboratore di Avvenire, aveva svolto il praticantato alla Gazzetta di Firenze tra il 1989 e il 1991. Nel 1990 era iniziata la lunga collaborazione con l’agenzia Asca, dove avrebbe seguito alcune delle vicende più delicate della cronaca toscana e nazionale.
Gli anni trascorsi tra Asca e Ansa, dove nel 2018 era stato nominato caposervizio aggiunto, lo hanno visto affrontare temi complessi: politica, economia, inchieste giudiziarie e alcuni dei più importanti processi italiani. Dalla lunga vicenda del Mostro di Firenze alla strage dei Georgofili, dal naufragio della Costa Concordia ai casi legati alla banca Monte dei Paschi, Mugnaini è stato testimone attento e narratore rigoroso di pagine difficili della storia recente.

L’impegno civile e istituzionale

Accanto alla carriera giornalistica, Mugnaini ha svolto importanti ruoli istituzionali. Tra il 2017 e il 2022 è stato consigliere dell’Opera di Santa Maria del Fiore, mentre nel 2015 aveva curato l’ufficio stampa per la storica visita di Papa Francesco a Firenze, contribuendo alla gestione di un evento che ha segnato la vita della Chiesa italiana. Era stato anche consigliere della Scuola di Arte Sacra, confermando un impegno culturale e civile che andava oltre la scrittura.
Nel 2023 aveva ricevuto il premio giornalistico Pirovano-Liverani per il suo impegno “in difesa della vita”, riconoscimento che sottolinea la coerenza e la profondità dei valori che hanno guidato ogni sua scelta.

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