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Ucraina, bufera su Yermak: pressioni su Zelensky per il licenziamento del suo uomo più potente

Pubblicato: 19/11/2025 17:31

Il cerchio politico sembra stringersi attorno ad Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky, al centro di una crescente pressione interna dopo l’esplosione del maxi scandalo legato a corruzione e tangenti nel settore energetico ucraino. Deputati della maggioranza, membri dell’opposizione e consiglieri presidenziali sollecitano ormai apertamente le sue dimissioni, temendo un crollo di credibilità per l’intero apparato di governo.

Pressioni interne su Zelensky e tensione nella maggioranza

L’Ucraina si trova davanti alla sua più profonda crisi politica interna dall’inizio dell’invasione russa del 2022. Zelensky, già costretto la settimana scorsa a rimuovere due suoi ministri — «Svitlana Hrynchuk» all’Energia e «Herman Galushchenko» alla Giustizia — deve ora affrontare una spinta crescente alla rimozione di Yermak, figura considerata da molti come la “mente” dell’amministrazione presidenziale. La tempesta giudiziaria generata dall’operazione Mida, condotta dalle agenzie anti-corruzione, ha coinvolto anche personalità molto vicine al presidente, come «Timur Mindich», ex socio e co-proprietario della società TV Kvartal 95.
Nelle ultime ore, il deputato «Fedyr Venislavskyi», appartenente allo stesso partito di Zelensky, Servitore del Popolo, ha ammesso che diversi parlamentari hanno discusso la possibilità di estromettere Yermak: «Si è parlato molto delle dimissioni di Yermak, ma la decisione spetta al presidente».

Secondo i media locali, Zelensky avrebbe incontrato i suoi collaboratori più stretti prima del viaggio in Europa, tra cui il primo ministro «Yulia Svyrydenko», il vicepremier «Mykhailo Fedorov» e il capo dei servizi segreti «Kyrylo Budanov». La maggior parte di loro avrebbe consigliato un allontanamento di Yermak.
La stampa internazionale, tra cui Politico.eu, conferma che la pressione non proviene solo dall’opposizione: un gruppo di deputati di Servitore del Popolo avrebbe addirittura «minacciato di lasciare il partito» se non verranno presi provvedimenti. «Il partito crollerà», ha scritto Ukrainskaya Pravda.

L’ombra della corruzione e la questione del potere

Benché Yermak non risulti formalmente indagato, restano pesanti sospetti sulla sua sfera di influenza. «È così influente e così coinvolto in talmente tante questioni… è impossibile che un sistema di corruzione così vasto possa essere esistito senza che ne fosse a conoscenza», denuncia «Daria Kaleniuk», direttrice dell’Anti-Corruption Action Center.
Diversi suoi ex vice — «Andriy Smyrnov», «Kyrylo Tymoshenko» e «Rostislav Shurma» — sono già stati travolti da accuse di arricchimento illecito, riciclaggio o tangenti.

La crisi verso il punto di rottura

La tensione potrebbe esplodere giovedì, quando Zelensky incontrerà ministri e parlamentari per decidere il futuro del suo capo di gabinetto.
Secondo Politico, la campagna contro Yermak non riguarda solo lo scandalo, ma anche la sua «presenza autoritaria». Il suo ufficio, infatti, aveva sostenuto il tentativo di ridurre l’autonomia delle agenzie anti-corruzione, provocando la reazione dell’opinione pubblica e dell’UE.
Il presidente dovrà ora scegliere se difendere il suo uomo più potente o sacrificare Yermak per salvare la stabilità politica del Paese.

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Ultimo Aggiornamento: 19/11/2025 17:32

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