Vai al contenuto

Terremoto in Italia! Scossa avvertita dalla popolazione, poi quell’odore atroce: “Ma cosa è?”

Pubblicato: 20/11/2025 07:45

L’oscurità della notte era stata squarciata da un fragore sordo e profondo, proveniente dalle viscere della terra. Un suono che è seguito da un rapido e violento sussulto, durato solo pochi attimi ma sufficiente a svegliare migliaia di persone, strappandole al sonno delle 4:24 del mattino. Letti, finestre e oggetti hanno vibrato con una potenza inaspettata, mentre l’aria si riempiva di una tensione palpabile.

Dopo il tremore, è rimasto un silenzio inquieto, rotto solo dalle sirene lontane e dal rumore dei pensieri. Ma l’evento non è stato isolato: per quasi venti ore, la terra non ha trovato pace, in una sequenza incessante di microsismi che ha mantenuto l’allerta alta. Inoltre, un odore acre e pungente, simile a uova marce, ha iniziato a diffondersi, insediandosi nell’aria della notte e raggiungendo anche le zone più distanti, un segnale tangibile dell’attività nascosta sotto la superficie.

Terremoto Campi Flegrei, sciame sismico infinito

Il risveglio della popolazione dell’area flegrea e di parte di Napoli è stato segnato, nella notte tra il 19 e il 20 novembre 2025, da una nuova, significativa scossa di terremoto nell’ambito del fenomeno del bradisismo flegreo. L’evento sismico, registrato alle ore 4:24, ha raggiunto una magnitudo di 2.4, un valore sufficiente per essere avvertito distintamente da numerosi residenti. L’epicentro della scossa è stato localizzato, in base alle prime stime, tra le aree di Cigliano e via Campana, ad una profondità di circa 2 chilometri. Questo sisma non è stato un evento isolato, bensì il culmine provvisorio di un intenso sciame sismico che ha caratterizzato le precedenti venti ore, a partire dalle 11:36 del 19 novembre. I dati preliminari forniti dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno contato, fino alle ore 4:30 circa, ben 42 scosse registrate, testimoniando la persistente attività geotermica e sismica dell’area dei Campi Flegrei, un supervulcano noto a livello internazionale. Nonostante l’intensità e la frequenza degli eventi, le autorità non hanno segnalato al momento danni a persone o cose.

Lo sciame sismico in corso e i dati dell’osservatorio vesuviano

L’Osservatorio Vesuviano, l’ente preposto al monitoraggio continuo della caldera flegrea, ha prontamente comunicato l’inizio dello sciame sismico al Comune di Pozzuoli, guidato dal sindaco Luigi Manzoni, confermando l’avvio della sequenza sismica alle 11:36 locali del 19 novembre 2025. Nel momento dell’emissione del comunicato, i sismografi avevano già rilevato in via preliminare un totale di 42 terremoti, tutti localizzati, con una magnitudo minima registrata pari o superiore a 0.0. La scossa di maggiore intensità all’interno di questa sequenza è stata stimata in magnitudo Md = 2.7 ± 0.3, un dato che sottolinea la variabilità e la significativa energia rilasciata dal sottosuolo in queste ore. La persistenza di uno sciame sismico della durata di venti ore e con un numero così elevato di eventi, anche se di bassa energia nella maggior parte dei casi, mantiene alta l’attenzione degli esperti e delle amministrazioni locali sulla dinamica evolutiva del bradisismo, il lento sollevamento e abbassamento del suolo che caratterizza questa zona vulcanica.

Forte odore di zolfo percepito fino a Napoli

Un elemento di particolare rilievo e che ha generato numerose segnalazioni da parte della cittadinanza è la percezione di un forte e penetrante odore di zolfo che si è propagato dall’area flegrea fino a raggiungere diversi quartieri del capoluogo partenopeo. L’odore, spesso descritto come simile a quello di uova marce, è stato avvertito distintamente nelle zone occidentali di Napoli, come Bagnoli e Fuorigrotta, spingendosi fino al Vomero e raggiungendo persino il centro storico, da Montecalvario a Capodimonte. Questa intensa emissione odorosa è direttamente collegata all’attività delle fumarole, che rilasciano gas, tra cui il solfuro di idrogeno, la cui presenza è intrinsecamente connessa al fenomeno del bradisismo e alla degassazione del sistema vulcanico sottostante. Come spiegato più volte dagli esperti dell’Osservatorio Vesuviano, la percezione dell’odore diviene particolarmente acuta e diffusa in condizioni di aria stagnante, che impedisce la dispersione rapida dei gas nell’atmosfera. L’odore di zolfo è un segnale tangibile della continua attività geotermica della caldera e un elemento che spesso accompagna le fasi di maggiore turbolenza sismica e di sollevamento del suolo.

L’azione delle amministrazioni locali e della protezione civile

In risposta all’evento sismico in corso, l’Amministrazione Comunale di Pozzuoli ha immediatamente attivato i protocolli previsti, in stretta collaborazione con la Protezione Civile locale. Le autorità hanno rassicurato la cittadinanza sul monitoraggio costante dell’evoluzione dello sciame sismico. È stato messo a disposizione un chiaro riferimento per le segnalazioni di eventuali danni o disagi, invitando i residenti a contattare i numeri di emergenza, come la Centrale Operativa della Polizia Municipale e l’ufficio della Protezione Civile. Il Comune ha inoltre comunicato che l’Amministrazione fornirà successivi aggiornamenti fino alla conclusione del fenomeno sismico, garantendo un’ulteriore comunicazione entro un intervallo di tempo di 3-6 ore, a seconda dell’evoluzione dell’attività. Questo approccio riflette la necessità di una gestione attenta e trasparente di una crisi sismica in un’area ad alta densità abitativa come quella dei Campi Flegrei.

La complessità del fenomeno flegreo: bradisismo e sismicità

La sequenza sismica in corso ribadisce la complessità e la peculiarità del fenomeno flegreo, dove l’attività sismica è strettamente legata al bradisismo, ovvero le deformazioni verticali del suolo. Le scosse di terremoto, come quella di magnitudo 2.4 della notte, sono il risultato delle tensioni e delle fratture generate all’interno della crosta terrestre dal sollevamento della caldera. Gli eventi sismici, anche se spesso di lieve entità, rappresentano una valvola di sfogo per l’energia accumulata nel sottosuolo. Il monitoraggio continuo da parte dell’INGV non si limita alla sola sismicità, ma include anche il controllo delle deformazioni del suolo, della geochimica dei fluidi e della temperatura delle fumarole, elementi tutti interconnessi che definiscono lo stato di attività del supervulcano. La situazione attuale, con uno sciame sismico prolungato e la diffusione dell’odore di zolfo, conferma che l’area dei Campi Flegrei rimane una delle aree vulcaniche più sorvegliate e dinamicamente attive del pianeta, richiedendo costante vigilanza scientifica e civile.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2025 07:46

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure