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Il campione italiano in ospedale: cos’è successo e l’annuncio ai fan

Pubblicato: 20/11/2025 07:53

Il celebre ex calciatore italiano è tornato a far parlare di sé, ma questa volta non per un gol o una vittoria, bensì per un delicato intervento chirurgico affrontato a Bologna, presso l’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli. A svelarlo è stato lo stesso protagonista, che attraverso una serie di storie su Instagram ha condiviso ogni momento della sua esperienza: dal ricovero all’ingresso in reparto, fino ai minuti successivi all’operazione.

Anche se non ha fornito dettagli tecnici sul tipo di intervento, le immagini postate lasciano intuire che i chirurghi siano intervenuti sulle ginocchia, un punto debole per l’ex campione, già in passato al centro di problemi fisici che avevano limitato la sua mobilità.

Ironia e forza d’animo: la reazione del campione

Tra le foto condivise, una in particolare ha colpito i fan: lui, con la gamba sinistra fasciata e protetta da un tutore, accompagna l’immagine con una battuta leggera — “Sembra più dritta?” — mostrando ancora una volta il suo spirito ironico. Dietro il sorriso, però, si cela una storia lunga e complessa legata al varismo, una condizione clinica che ha segnato la sua carriera e la qualità della sua vita quotidiana.

Un problema non solo estetico, ma strutturale, che negli anni ha influito sulla postura e sui movimenti, rendendo necessario un intervento correttivo per ridurre i dolori e migliorare la funzionalità articolare.

Gianluca Zambrotta dopo l’operazione

L’ex calciatore operato alla gamba: come sta davvero

Già lo scorso aprile, ospite del podcast “Passa dal BSMT” di Gianluca Gazzoli, Gianluca Zambrotta aveva anticipato le sue difficoltà fisiche: “Durante la mia carriera non ho avuto grandi infortuni. Mi sono operato tre volte ai menischi interni, in questo momento non li ho né a sinistra né a destra e, quindi, col tempo le gambe si sono arcuate e oggi sono un modello da laboratorio per tanti chirurghi”.

Con la consueta autoironia, aveva aggiunto: “I medici mi guardano e mi chiedono come faccio a camminare”. Zambrotta spiegava come il problema fosse peggiorato col passare degli anni, complice una predisposizione genetica e l’assenza dei menischi interni, ammettendo: “E poi forse avrei dovuto metterci mano prima”.

Zambrotta in ospedale dopo l’intervento

Una decisione inevitabile e coraggiosa

Le sue parole, già allora, lasciavano intuire che una decisione importante fosse imminente. L’ex difensore di Juventus e Milan aveva infatti annunciato l’intenzione di ricorrere alla chirurgia: “A breve mi opererò a entrambe le ginocchia. Sono andato a farmi vedere da tre o quattro chirurghi importanti a livello nazionale e non si spiegano come possa avere queste ginocchia e come possa riuscire a fare attività fisica come per esempio il padel”.

Un messaggio che oggi appare come una dichiarazione premonitrice, rivelando una consapevolezza lucida e una forte determinazione nell’affrontare una tappa tanto delicata del suo percorso.

Il tipo di intervento, come spiegato dallo stesso Zambrotta, non era affatto banale: “Dovrò fare una osteotomia. In pratica mi raddrizzano le gambe tagliandomi delle piccole parte di osso sopra e sotto e inserendomi delle placche per cercare di non mettere già ora una protesi totale, anche se quest’ultima toccherà inserirla fra qualche anno”.

Parole che raccontano la complessità del trattamento e la scelta di rimandare il più possibile una soluzione definitiva come la protesi totale, mantenendo intatta la voglia di muoversi e di restare attivo.

Intervento chirurgico alle ginocchia di Zambrotta
Zambrotta post operazione

Un messaggio di forza e autenticità

L’operazione rappresenta solo il primo passo di un percorso che Zambrotta ha scelto di condividere con trasparenza e coraggio. Mostrare la propria vulnerabilità, tra ironia e determinazione, significa anche ricordare che dietro la gloria sportiva esiste una persona con le sue sfide e la sua umanità.

Nelle prossime settimane sarà il decorso post-operatorio a raccontare l’evoluzione del recupero. Intanto, la sua energia e la sua voglia di rimettersi in piedi lasciano presagire che affronterà anche questa sfida con lo stesso spirito che, nel 2006, lo portò sul tetto del mondo con la Nazionale italiana.

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