
Sondaggi Meloni, le ultime rilevazioni dei principali istituti demoscopici fotografano un quadro politico stabile in Italia. Il centrodestra guidato da Giorgia Meloni mantiene un netto vantaggio nelle intenzioni di voto, mentre il gradimento per la premier e il suo governo mostra un leggero aumento. Al contempo, le principali forze di opposizione registrano lievi flessioni, in un contesto segnato da un’alta quota di indecisi e astenuti attorno al 30% dell’elettorato.
Sondaggi Melono, centrodestra in vantaggio in tutte le rilevazioni
Sondaggi Meloni, il blocco di centrodestra continua a guidare le preferenze degli italiani secondo le ultime rilevazioni. Fratelli d’Italia – il partito della presidente del Consiglio Meloni – si attesta intorno a 30% dei consensi, confermandosi saldamente il primo partito. In un sondaggio SWG del 17 novembre FdI raggiunge il 31,4% (in lieve crescita di +0,1), consolidando la sua posizione ben sopra la soglia del 30%. Questo dato evidenzia una leadership senza segni di cedimento da parte di Meloni: non succedeva da molti anni che il partito del premier raggiungesse tali consensi nelle intenzioni di voto. Dobbiamo infatti tornare ai sondaggi per le Europee del 2014, quando il PD allora guidato da Matteo Renzi era dato verso il 35% dei voti (ottenne poi oltre il 40%, risultato che resta storico per il partito)
Gli alleati minori di coalizione mostrano invece piccole flessioni. Forza Italia si attesta intorno a 8% (circa 8,0%, in leggero calo), mentre la Lega scende appena sotto 8% (circa 7,8%, –0,2). Queste variazioni suggeriscono che parte del consenso interno alla maggioranza possa essersi spostato verso il partito di Meloni, pur restando FI e Lega forze essenziali della coalizione. Sul versante opposto, il Partito Democratico rimane la principale lista di opposizione con un consenso intorno al 21–22% (stimato al 22,0% da SWG, in calo di 0,2 punti). Anche il Movimento 5 Stelle appare stabile su valori attorno al 13% (12,8% nell’ultima rilevazione, invariato), segno di un possibile “zoccolo duro” raggiunto dopo le oscillazioni degli scorsi mesi. In area progressista si distingue la crescita di Alleanza Verdi e Sinistra, ora vicina al 7% (+0,2), indice di un interesse crescente verso i temi ambientalisti e sociali radicali.
Nel cosiddetto “terzo polo” di centro si registrano dinamiche contrastanti ma su numeri minori: Azione sale intorno al 3% (circa 3,2%, +0,2), mentre Italia Viva resta stabile su un 2,5% circa. Le liste +Europa (circa 1,5%) e Noi Moderati (circa 1,3%) si confermano su valori sotto il 2%, con variazioni minime. Complessivamente, la distribuzione dei consensi fra i partiti minori evidenzia la difficoltà di questo segmento politico a consolidarsi in un unico polo di peso nazionale.
Sondaggi Meloni, fiducia nel governo in lieve aumento
Sondaggi Meloni, accanto alle intenzioni di voto, i sondaggi monitorano anche il clima d’opinione sul governo e sui leader. Gli ultimi dati Ipsos (fine ottobre 2025) indicano un leggero recupero di fiducia verso l’esecutivo guidato da Meloni. L’indice di apprezzamento del Governo nei sondaggi Meloni è salito a 43 (da 42 registrato a luglio), segnalando una ripresa dopo il calo estivo. Parallelamente, il gradimento personale per la premier Giorgia Meloni è aumentato a 44, rispetto al 43 dell’estate. Si tratta di variazioni contenute ma significative, che riportano sia il governo sia la leader a livelli di consenso leggermente superiori a quelli di metà anno.
In generale, gli osservatori rilevano una sostanziale stabilità nel giudizio sui principali leader politici. Nessun contraccolpo evidente dagli eventi recenti: la maggior parte dei leader dell’opposizione e della maggioranza registra oscillazioni entro 1 punto nei rispettivi indici di popolarità. Fanno eccezione Antonio Tajani (Forza Italia) e Giuseppe Conte (M5S), che negli ultimi mesi hanno guadagnato circa 2 punti percentuali nei sondaggi di gradimento, compiendo un piccolo recupero rispetto ai cali precedenti. Per il resto, figure come Elly Schlein (segretaria PD) e Matteo Renzi rimangono su livelli di consenso stabili, con variazioni minime. Questo quadro suggerisce che, nonostante il riaccendersi del dibattito politico e i toni spesso aspri tra maggioranza e opposizione, l’opinione pubblica non abbia modificato drasticamente le proprie valutazioni sui leader e sull’operato del governo.
Sondaggi Meloni, l’incognita dell’astensione al 30%
Sondaggi Meloni, un elemento cruciale emerso dalle indagini demoscopiche è la persistente ampiezza dell’area del non-voto. Secondo l’ultimo sondaggio SWG, circa il 30% degli elettori oggi non esprime alcuna preferenza o si dichiara intenzionato ad astenersi. Questa quota di indecisi e astenuti – rimasta stabile rispetto alle precedenti rilevazioni – rappresenta una vasta “zona grigia” del corpo elettorale. Si tratta di un bacino potenziale di consenso che nessuna forza politica è finora riuscita a mobilitare in modo efficace. Se anche solo una parte di questo 30% di non votanti dovesse tornare alle urne o schierarsi, gli equilibri attuali potrebbero cambiare in misura significativa.
In conclusione, i sondaggi più recenti su Meloni e sulle intenzioni di voto delineano un panorama politicamente stabile. Il centrodestra resta nettamente dominante grazie all’ampio seguito di Fratelli d’Italia e all’alta riconoscibilità della leadership di Meloni, mentre le opposizioni mostrano solo lievi segnali di erosione. Nel frattempo, il governo Meloni mantiene un gradimento moderato ma in leggero aumento, a conferma di una fiducia che regge a un anno dall’insediamento. La maggiore incognita per il prossimo futuro politico rimane la fetta di elettorato attualmente silente: comprendere se e come questo non-voto evolverà sarà determinante per gli scenari dei mesi a venire.


