
Negli ultimi mesi il tema delle tasse versate da Jannik Sinner è tornato ciclicamente al centro del dibattito pubblico. Sui social, in particolare, si è diffusa l’idea che il campione azzurro non contribuisca alle casse dello Stato italiano. Una tesi che, secondo dati e analisi fiscali riportati da ItaliaOggi, risulta infondata. Il tennista non solo paga regolarmente le imposte in Italia, ma figura tra i contribuenti più rilevanti della sua categoria.
Quanto versa Sinner al fisco italiano
Secondo le stime riportate da ItaliaOggi, Sinner avrebbe già versato circa 1,5 milioni di euro al fisco italiano. Il calcolo riguarda i premi in denaro ottenuti nel 2025, ai quali si applica un’aliquota del 30% quando il reddito è prodotto in Italia.
A questa somma vanno aggiunte le imposte legate ad altre attività svolte sul territorio nazionale, tra cui: partecipazioni a eventi come ospite; contratti di sponsorizzazione; spot televisivi e partnership commerciali; investimenti immobiliari, inclusi i recenti acquisti a Milano per un valore complessivo di 7 milioni di euro. Tutti questi elementi generano reddito imponibile in Italia, e dunque comportano versamenti fiscali diretti all’erario.
Sinner, cosa dicono gli esperti sulle sue “scelte” in tema di fisco
A chiarire ulteriormente la questione è l’avvocato Alessandro Belluzzo, fondatore della “Belluzzo International Partners” e consulente di numerosi sportivi di livello internazionale. L’esperto sottolinea come Sinner:
- paghi le tasse sia in Italia sia a Montecarlo, secondo le rispettive giurisdizioni;
- versi l’Iva nel Principato per i consumi e le attività svolte durante i periodi di residenza monegasca;
- sia soggetto alla tassazione alla fonte o, in alcuni Paesi come il Regno Unito, a dichiarazioni fiscali con aliquote che arrivano fino al 45%;
- goda dell’esenzione fiscale sui premi solo in rari tornei, in cui la normativa locale lo prevede.
Una ricostruzione che smonta definitivamente la narrazione secondo cui Sinner non contribuirebbe alle casse italiane.


