
Un sopralluogo dei Carabinieri del Ris di Cagliari si è svolto oggi, giovedì 20 novembre, nel canyon di Tuvixeddu, luogo in cui 30 anni fa, nel febbraio 1995, fu trovato il corpo della 16enne Manuela Murgia.
I militari si sono presentati sul posto con metal detector e macchina fotografica per raccogliere campioni di terriccio e vegetazione, destinati a essere comparati con quelli rinvenuti sui vestiti della ragazza. La conferma arriva dall’avvocata Giulia Lai, legale della famiglia insieme ai colleghi Mele e Marras, che segue il caso.
«Si tratta di uno degli adempimenti che i Ris devono eseguire nell’ambito dell’incidente probatorio – ha spiegato Lai –. Tra le analisi disposte ci sono quelle merceologiche, ovvero l’identificazione e la comparazione dei materiali trovati sui vestiti di Manuela, come jeans e maglioncino, con terriccio e vegetazione presenti nel canyon».

Il caso, archiviato più volte come suicidio, è stato riaperto con l’ipotesi di omicidio volontario, alla luce di nuovi elementi tra cui la relazione medico-legale del professor Roberto Demontis. Al momento c’è un unico indagato: l’ex fidanzato della ragazza, Enrico Astero, che ha sempre negato ogni responsabilità.
«Adesso è necessario capire se i materiali raccolti corrispondono a quelli rinvenuti a Tuvixeddu o se differiscono – ha aggiunto Lai –. Questo permetterà di chiarire se la ragazza sia stata portata sul posto in un secondo momento».
Se i materiali risultassero identici a quelli del canyon, conclude la legale, «allora è evidente che Manuela è deceduta in quel luogo. Si tratta di accertamenti fondamentali per ricostruire la dinamica del fatto».
I Ris non si sono limitati alla ricerca di DNA, ma stanno anche analizzando l’origine di altre tracce, comprese macchie di olio rinvenute sul corpo. «Parliamo di olio – spiega Lai – ma bisogna accertare di cosa si tratti realmente».
L’udienza dell’incidente probatorio, inizialmente prevista per l’11 dicembre, è stata posticipata. I Ris hanno richiesto ulteriori 21 giorni per completare il sopralluogo e le analisi sui materiali raccolti.
La nuova data dell’udienza sarà comunicata in seguito. Intanto, i lavori dei Ris rappresentano un passaggio chiave per chiarire le circostanze della morte di Manuela Murgia e per completare le verifiche sui reperti raccolti.


