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“Una donna”. Garlasco, spunta lei sulla scena del crimine: De Rensis subito all’attacco

Pubblicato: 21/11/2025 08:34

Nel caso Garlasco torna a soffiare il vento del mistero. Dopo anni di indagini e dibattiti, una nuova immagine riaccende le domande su uno dei delitti più discussi d’Italia. Giovedì 20 novembre, il team difensivo di Andrea Sempio è tornato sotto i riflettori, in un clima denso di tensione e attesa. La giornata è iniziata con una tappa al Laboratorio Genomica di Roma, dove lo stesso Sempio ha partecipato a un incontro chiave per analizzare ogni possibile collegamento, anche indiretto, con la vittima Chiara Poggi.

L’avvocato Liberio Cataliotti ha chiarito subito l’obiettivo: “Se ci fosse un DNA che colleghi i due, sarebbe indiretto, legato a un oggetto comune”. Un dettaglio che, insieme all’assenza delle impronte di Sempio sul luogo del delitto, potrebbe diventare un punto di forza per la difesa. Durante la lunga mattinata, è emerso anche un aspetto tecnico spesso trascurato: la consulenza antropometrica, fondamentale per comprendere ogni elemento legato alla scena del crimine.

Garlasco torna in tv: le ultime rivelazioni

I periti, convocati per riesaminare i reperti, hanno sottolineato come in 17 anni la morfologia del piede umano possa cambiare radicalmente. Un dettaglio che riporta l’attenzione sulle perizie della Cattaneo e sul modello di scarpa oggetto di tante discussioni. Si trattava, secondo le analisi, di un numero 42 perfetto, ma restano dubbi sull’effettiva appartenenza a una scarpa Frau, ipotesi rimessa in discussione dopo nuovi accertamenti.

L'avvocato De Rensis durante le indagini sul caso Garlasco

Nel frattempo, l’avvocato De Rensis ha sollevato un nuovo fronte polemico, denunciando le condizioni precarie dei locali in cui si sono svolte le verifiche: lavandini sporchi, dispenser incrostati, perfino capelli non rimossi. Una scena che, secondo la difesa, mette in dubbio la qualità delle operazioni di pulizia e la conservazione delle prove.

Una scena del crimine piena di ombre

L'avvocato De Rensis ospite a Ore 14 con Milo Infante

Parallelamente, le indagini non hanno tralasciato nessuna pista concreta. In un’operazione meticolosa, sono stati controllati 47 cassonetti lungo il tragitto tra casa Stasi e la villetta dei Poggi, alla ricerca dell’arma del delitto. Ma, nonostante gli sforzi, nessuna traccia utile è emersa: nessun coltello, nessun oggetto compatibile con le ferite di Chiara Poggi.

Immagine scattata sulla scena del crimine di Garlasco

Eppure, il vero colpo di scena si nasconde in una fotografia: una figura misteriosa apparsa alle 15:07 sul luogo del crimine. Nella foto si distingue una persona che porta una borsetta e cammina con naturalezza in un’area che avrebbe dovuto essere sigillata. Un dettaglio che riaccende le domande su come sia stata gestita quella scena tanto delicata.

Chi è la donna nella foto?

Chi è quella donna? È davvero una donna? La sua presenza, insieme a quella di altre figure non identificate, rimette in discussione la certezza che la scena del crimine sia stata preservata con rigore. I primi ad entrare, secondo le ricostruzioni, furono alcuni operatori alle 14:05, seguiti dai Carabinieri del reparto tecnico. Eppure, le immagini mostrano volti che nessuno riconosce, presenze che nessuno sembra poter spiegare. Né la pm, unica autorizzata a entrare, né i militari presenti si identificano in quella sagoma.

Su questo punto si è concentrata la protesta più dura della giornata. L’avvocato De Rensis ha alzato la voce chiedendo chiarezza: “Dove sono le impronte di questa donna? Possibile che non sia stato trovato nulla? Posso avere una risposta da parte delle istituzioni presenti?“. Parole forti, che risuonano come un atto d’accusa ma anche come simbolo di un caso che, dopo quasi vent’anni, continua a non trovare pace.

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