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“Alla fine sceglieranno l’altro”: Regionali, la notizia bomba che cambia tutto

Pubblicato: 21/11/2025 13:45
Regionali Campania

Mancano pochi giorni alle elezioni regionali in Campania e l’atmosfera è quella di una vera corsa all’ultimo voto. La tensione cresce, i sondaggi si stringono e l’incertezza regna sovrana. Tra i protagonisti, Roberto Fico ed Edmondo Cirielli si contendono un elettorato in continuo movimento, mentre ogni parola o dichiarazione può cambiare il destino delle urne.

In questo clima acceso, arriva la voce di Gianfranco Rotondi, leader della Democrazia Cristiana, che a 72 ore dal voto rompe il silenzio con una previsione destinata a far discutere: “La sinistra campana voterà Cirielli.” Una frase che da sola basta ad accendere il dibattito politico e ad alimentare nuove interpretazioni sullo scenario regionale.

La previsione che scuote la sinistra

Rotondi spiega la sua posizione con parole dirette e senza mezzi termini: “Non ha nulla a che spartire con l’antipolitica dei pentastellati.” E rincara: “Mi sono sempre chiesto Amendola, Napolitano Chiaromonte e Bassolino cosa abbiano a che vedere con i grillini.”

Secondo l’ex ministro, il legame storico e culturale della sinistra campana sarebbe troppo distante dal Movimento 5 Stelle per convergere su un candidato come Fico. “Penso che tutta la sinistra campana rispetti più la storia di militanza di Cirielli che la lotteria vinta da Fico”, aggiunge, innescando un acceso confronto tra gli schieramenti.

Roberto Fico, candidato alle regionali in Campania

Il voto tra personalità e percezioni

Per Rotondi, la sfida non si gioca più solo tra partiti, ma tra personalità. “Nelle ultime ore l’attenzione si sposta dagli schieramenti alle figure dei due candidati presidenti, e questo terreno favorisce certamente Edmondo Cirielli, supportato da liste meno competitive, ma accompagnato da una percezione di maggiore affidabilità.”

Una lettura che sposta il focus dal peso politico alle qualità individuali, puntando sulla figura di Cirielli come simbolo di stabilità e coerenza. Un messaggio che parla a un elettorato sempre più orientato alla concretezza e alla fiducia personale.

Edmondo Cirielli durante la campagna elettorale in Campania

Fico, la visione che divide

Rotondi non risparmia critiche al suo avversario politico. Alla domanda su quale sia il punto debole di Fico, risponde senza esitazioni: “È la sua visione vetero-grillina, massimalista nelle politiche ambientali, nemica dell’impresa, della competenza, del liberalismo, valori profondamente radicati in una Napoli ormai diversa e lontana dallo stereotipo del mandolino.”

Un giudizio netto che tratteggia l’ex presidente della Camera come prigioniero di un modello politico superato, lontano dalle nuove esigenze di una Campania che guarda a sviluppo e innovazione.

Dal voto locale al dibattito nazionale

Rotondi allarga poi la prospettiva, spostando l’attenzione sul confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. “Entrambe si giocano tutto sulla legge elettorale, non sul numero delle regioni governate”, afferma, indicando nella normativa vigente la vera causa di equilibrio instabile nel panorama politico italiano.

“Questa legge elettorale fu scritta per determinare un pareggio e una ‘maggioranza Ursula’. Tre anni fa Giorgia riuscì ad aggiudicarsi una maggioranza in ragione di circostanze irripetibili.” Una riflessione che sposta il discorso oltre la Campania, toccando i nodi strutturali del sistema politico nazionale.

Gianfranco Rotondi, leader della Democrazia Cristiana

Un invito alla responsabilità politica

“Nessuno può vincere con questa legge elettorale, essa porta solo alla palude, che inghiottirebbe sia la premier che la legittima sfidante. Debbono fare come hanno saputo fare ieri sulla violenza alle donne: un accordo alla luce del sole per un nuovo bipolarismo”, conclude Rotondi.

Parole che suonano come un invito alla maturità politica, mentre la Campania si prepara al voto più incerto degli ultimi anni. In un contesto dove ogni dichiarazione pesa, il messaggio di Rotondi aggiunge un tassello in più a una campagna già incandescente, lasciando intravedere che il risultato finale potrebbe avere effetti ben oltre i confini regionali.

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