
Scossone nel mondo del giornalismo italiano. Una voce sempre più insistente circola nelle redazioni: Alessandro Sallusti sarebbe pronto a lasciare la direzione de Il Giornale. L’indiscrezione, rilanciata da ItaliaOggi, non ha ancora trovato conferme ufficiali, ma ha già acceso il dibattito nel panorama editoriale nazionale.
Secondo quanto trapelato, il cambio di direzione potrebbe diventare effettivo dal 1° dicembre. Al posto di Sallusti subentrerebbe Tommaso Cerno, attualmente alla guida de Il Tempo. Sempre secondo le stesse fonti, a Sallusti sarebbe stato proposto un nuovo incarico come direttore editoriale, posizione che avrebbe però rifiutato.
Un effetto domino tra le principali testate
Il possibile arrivo di Cerno a Il Giornale innescherebbe un effetto domino tra le redazioni. La direzione de Il Tempo passerebbe infatti a Daniele Capezzone, oggi direttore editoriale di Libero. Un’ipotesi non ancora ufficiale, ma considerata attendibile da diverse fonti del settore. Tutto indicherebbe una più ampia riorganizzazione degli assetti editoriali, ancora in fase di valutazione.
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Feltri e Sechi restano ai loro posti
Le indiscrezioni non toccano invece due figure di rilievo: Vittorio Feltri, attuale direttore editoriale de Il Giornale, e Mario Sechi, direttore responsabile di Libero. Entrambi, almeno per ora, resterebbero saldamente al loro posto. Una scelta che garantirebbe una certa continuità nelle linee editoriali mentre si studiano eventuali nuovi equilibri ai vertici delle principali testate coinvolte.

Un posto vacante e nuove valutazioni in arrivo
Resta però aperta una questione importante: la posizione di direttore editoriale di Libero. Se Capezzone dovesse davvero passare a Il Tempo, quella casella resterebbe scoperta, richiedendo una nuova nomina nelle prossime settimane. Una decisione che potrebbe completare il quadro dei movimenti interni nel panorama editoriale italiano.

Per ora, le redazioni restano in attesa di conferme ufficiali. Ma una cosa è certa: se queste voci troveranno riscontro, si tratterà di un cambio di rotta significativo per alcune delle testate più importanti del Paese.


