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Ornella Vanoni e il rapporto con il figlio Cristiano: “Terribili sensi di colpa”. I motivi delicati

Pubblicato: 22/11/2025 08:53

La figura di Cristiano Ardenzi, unico figlio di Ornella Vanoni, resta avvolta da una riservatezza quasi assoluta: di lui si conosce poco, pochissimo, nonostante il legame profondo – e complesso – con una delle voci più celebri della musica italiana. Nato nel 1962, padre di Camilla e Matteo, ha sempre mantenuto un profilo lontano dai riflettori, tanto che non si hanno informazioni certe né sulla compagna né sulla professione che svolge. Il suo nome emerge soltanto quando è la stessa Vanoni a evocarlo, spesso per parlare del difficile equilibrio tra maternità e carriera, un tema che ha segnato profondamente la loro storia familiare.

A più riprese, la cantante ha condiviso pubblicamente la fatica di quel rapporto. Ospite di Silvia Toffanin, si era lasciata andare a una confessione che aveva colpito molti telespettatori: «Mio figlio è grande, grande. Abbiamo avuto un rapporto difficile come spesso accade con i figli di chi fa questo mestiere… Come attrice potevo portarlo in giro, come cantante dovevo per forza lasciarlo ai miei, questo non gli ha fatto bene». Parole che restituivano tutta la frattura affettiva generata da un’esistenza costellata di tournée e assenze obbligate, impossibili da spiegare a un bambino.

La Vanoni aveva descritto così il risentimento del figlio: «Secondo lui la mamma andava verso una vita piena di luci, rutilante, preferendola a lui… invece di rutilante i primi tempi c’era poco». Una dichiarazione che metteva in luce il punto di vista opposto, quello di un bambino che vede partire la madre e fatica a comprendere la necessità di un lavoro totalizzante.

“Non puoi spiegare a un bambino che parti perché devi lavorare”

In un’altra intervista, questa volta a Daria Bignardi su One Podcast, Ornella aveva approfondito il tema con altre parole cariche di dolore: «Non puoi spiegare a un bambino che parti perché devi o vuoi lavorare. Io ho lasciato mio figlio ai nonni, che lo hanno adorato, però questo bambino non lo ha capito e questo ha fatto soffrire tutti e due». La cantante aveva rivelato di aver convissuto a lungo con «terribili sensi di colpa», aggiungendo però di aver raggiunto una sorta di pacificazione interiore: «Ho talmente sofferto per questo che mi sono assolta».

Non sono mancati accenni ai rimpianti personali: «La gravidanza? Dico che è bellissima perché è l’unica volta in cui una donna non è da sola… Altri figli? Sì, li avrei voluti ma non ho trovato il marito giusto». Una frase che apriva uno spiraglio su ciò che la vita non le aveva permesso di vivere.

Infine, un’ammissione che fotografa la complessità di un legame segnato dal tempo: «Sì, ne abbiamo parlato poi ma comunque quando un rapporto è logorato, è difficile che sia perfetto». Una verità semplice e crudele, che racconta meglio di qualsiasi dettaglio la storia di madre e figlio, vissuta tra affetto, distanze e la ricerca continua di una forma possibile di pace.

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Ultimo Aggiornamento: 22/11/2025 08:54

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