
Una settimana di tensioni politiche si chiude con una notizia che scuote, ma in positivo, il panorama nazionale. Dopo giorni segnati da polemiche e scontri verbali tra maggioranza e opposizione, un annuncio economico riporta l’attenzione su un tema che riguarda tutti: la valutazione dell’Italia da parte delle agenzie internazionali. Una notizia che, seppur positiva, ha immediatamente riacceso il dibattito politico, trasformando un’occasione di unità in un nuovo terreno di confronto acceso tra partiti.
La promozione di Moody’s cambia lo scenario
Moody’s ha aggiornato il rating dell’Italia, portandolo a Baa2 con outlook stabile. Si tratta della prima promozione dopo ben 23 anni, un risultato che il governo ha accolto con evidente soddisfazione. La premier Giorgia Meloni ha commentato su X: “Accogliamo con grande soddisfazione l’upgrade di Moody’s sull’Italia, un risultato importante che non avveniva da 23 anni. Questo riconoscimento premia il lavoro serio e responsabile del nostro governo, frutto di scelte coerenti sui conti e di riforme strutturali, ma anche il lavoro e l’impegno delle nostre imprese e dei nostri lavoratori”.
Da Johannesburg, dove si trovava per i lavori del G20, Meloni ha voluto sottolineare l’impegno del ministro dell’Economia: “Desidero ringraziare in particolare il ministro Giorgetti per lo sforzo costante e scrupoloso nella gestione dei conti. La promozione di Moody’s è una conferma della fiducia dei mercati non solo nel governo, ma nell’Italia tutta”.

Le reazioni dell’opposizione non si fanno attendere
Ma non tutti condividono l’entusiasmo dell’esecutivo. L’ex premier Giuseppe Conte ha espresso una posizione nettamente diversa, evidenziando le criticità che, secondo lui, continuano a pesare sull’economia italiana: “Abbiamo la prospettiva di crescita più bassa d’Europa nel prossimo triennio e senza il Pnrr saremmo già in piena recessione. Registriamo un calo dei salari reali al 9% dal 2021, il record di pressione fiscale da 10 anni, sei milioni di lavoratori dipendenti che non arrivano a mille euro al mese, quasi sei milioni di cittadini che rinunciano alle cure e il record della povertà assoluta. Una famiglia su tre taglia anche la spesa alimentare, aumentata del 25%”.

Un risultato economico che divide la politica
Conte ha poi criticato le scelte dell’attuale governo in materia di imprese, Sud e politica industriale: “Stanno depotenziando il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, che invece va rilanciato. Bisogna tornare ai crediti di imposta per gli incentivi all’occupazione e all’innovazione e va cancellato il divieto di compensazione tra crediti di imposta maturati e debiti previdenziali. Hanno archiviato decontribuzione Sud e creato per il Mezzogiorno un carrozzone pieno di burocrazia per metterci i loro amici. E dove sono finiti i 25 miliardi promessi da Meloni per reggere l’impatto dei dazi Usa?”.

Il verdetto di Moody’s rappresenta dunque una svolta storica per l’Italia, ma anche un nuovo banco di prova per la politica nazionale. Mentre il governo celebra un risultato atteso da oltre due decenni, l’opposizione mette in luce i problemi strutturali ancora irrisolti. Un segnale di fiducia internazionale che, almeno per ora, divide più di quanto unisca.


