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Nathan, il padre della famiglia nel bosco di Chieti: “Riporterò mia moglie e i bambini a casa”

Pubblicato: 22/11/2025 18:43

Bambini nel bosco a Chieti, «Li ho visti per dieci minuti. Catherine e i miei tre bambini erano davanti al cancello della casa-famiglia. Io non potevo entrare, non è consentito. Ma almeno ho potuto abbracciarli e scambiare qualche parola». Così Nathan Trevallion, il padre che da anni vive con la famiglia in un casolare nei boschi di Palmoli, racconta la sua seconda visita alla moglie e ai figli, trasferiti a Vasto dopo la decisione del Tribunale dell’Aquila. «Ho visto Catherine stanca, provata, triste. Molto triste», aggiunge.

Bambini nel bosco a Chieti, il provvedimento del tribunale

Dal giovedì precedente, il Tribunale dell’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre minori, motivando la misura con una «condizione di disagio abitativo»: assenza di servizi igienici, mancanza di entrate fisse, nessuna frequenza scolastica e scarse interazioni sociali.
Grazie alla mediazione del legale di famiglia, l’avvocato Angelucci, la madre ha ottenuto il permesso di raggiungere i figli nella struttura protetta.

«Un incubo, ma restiamo uniti»

«Quello che stiamo vivendo è un incubo. Hanno separato una famiglia felice. Quando torno nel casolare da solo, nel silenzio, sembra tutto irreale», confida Nathan.
Catherine non può parlare con la stampa: le è stato consigliato di evitare esposizioni pubbliche per non rischiare complicazioni nella valutazione della situazione familiare, anche se ha parlato brevemente con i cronisti de Il Centro.
Il padre racconta anche il breve scambio con i bambini: «Mi hanno chiesto dei gatti. Gli manca tutto del casolare, anche gli animali. Ho detto loro di essere forti, che torneremo insieme».

Bambini nel bosco a Chieti, lavori al casolare e nodo scuola

Nathan si dice pronto a sistemare il casolare e a intervenire sulle criticità evidenziate dall’autorità giudiziaria. Il primo passo riguarderà il bagno, finora un bagno a secco esterno.
«Ho già il progetto dell’architetto. Ricaveremo una stanza interna da destinare a bagno. Sarà comunque un bagno a secco: i nostri principi non si cambiano. Quello che viene dalla natura deve tornare alla natura». Nessuna apertura invece sulla scuola: «L’unschooling è riconosciuto dalla legge. L’istruzione parentale non è illegale e molte famiglie la praticano. Su questo non vogliamo cambiare».

Il ruolo della politica

Nathan dice di sentirsi meno solo: «Oggi sono più fiducioso. Ho visto tanta solidarietà e ho letto le parole della premier Meloni e del vicepremier Salvini. Sono contento che abbiano capito che famiglia siamo. Se ci aiuteranno a uscire da questo incubo, sarò grato».
Nel frattempo, il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha annunciato l’avvio di visite pediatriche, controlli sulle vaccinazioni e colloqui psicologici per i tre minori: interventi che finora non erano stati possibili.
«I genitori non si erano resi disponibili per alcune attività», spiega il sindaco, ricordando anche la dichiarazione provocatoria di Nathan, che aveva parlato di voler chiedere «50 mila euro per ogni bambino» da sottoporre a visita.

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