
Il racconto arriva poche ore dopo la morte di Ornella Vanoni, e prende forma nella voce spezzata di Mario Lavezzi, davanti alla platea dei SIAE Awards. È un frammento intimo, semplice, quasi domestico, che restituisce la misura esatta degli ultimi istanti di una delle artiste più amate d’Italia. Lavezzi, amico personale e compagno di tanti anni di musica, tratteneva a fatica la commozione mentre ripercorreva quel gesto minuscolo e dolcissimo che ha preceduto la fine: l’ultima richiesta di gelato, una piccola felicità quotidiana.
Poche ore prima, la cantante aveva cenato nella sua casa di Milano, dove stava trascorrendo una serata serena. Aveva già in programma un intervento a Che tempo che fa, e secondo chi le era vicino appariva lucida, tranquilla, di buon umore. Poi si era seduta sulla poltrona, davanti alla televisione, e aveva chiesto alla sua assistente di portarle qualcosa di fresco. È stato il momento che ha preceduto tutto.
L’ultima richiesta
Lavezzi racconta che la domestica è andata in cucina solo per qualche minuto. Quando è tornata, Ornella era immobile. Il cuore si era fermato, senza preavviso, senza dolore apparente, in quella casa che per decenni è stata rifugio e tempio della sua arte. “È quello che lei avrebbe voluto, andarsene così”, ha ricordato Lavezzi dal palco, mentre Amadeus e Mogol gli restavano accanto per sostenerlo. Il pubblico ha interrotto il silenzio con un applauso lungo, rispettoso, come una forma collettiva di gratitudine.
L’ultimo saluto a Milano
Milano, la città che l’ha cresciuta e che le ha dato casa, si prepara a salutarla per l’ultima volta. La camera ardente sarà allestita tra domenica e lunedì al Piccolo Teatro Grassi, luogo simbolico per la sua storia artistica, quasi una seconda casa. Qui Ornella aveva coltivato la sua formazione teatrale prima di diventare la voce iconica che tutti conoscono.
Lunedì, chiusa la camera ardente alle 14, la città si muoverà verso la chiesa di San Marco, nel cuore di Brera. I funerali inizieranno alle 15. Sarà il momento in cui Milano, e con lei generazioni di ascoltatori, consegneranno l’ultima ovazione a una vita che ha attraversato la musica italiana come poche altre.

