
Un nuovo raid in territorio libanese ha riportato l’attenzione sulla crescente tensione nell’area, dove gli scontri tra Israele e Hezbollah continuano a mantenere alta la preoccupazione internazionale. Le informazioni diffuse nelle ultime ore delineano un quadro complesso, con fonti militari israeliane che rivendicano un’operazione mirata e media libanesi che parlano di un bilancio più grave rispetto ai dati ufficiali diffusi dal governo di Beirut. La situazione resta in evoluzione, mentre l’area colpita vive momenti di forte instabilità e timore per possibili escalation.
L’episodio segna un nuovo capitolo in un conflitto che vede contrapporsi da mesi l’esercito israeliano e il movimento sciita libanese, con operazioni che stanno assumendo proporzioni sempre più significative. L’intelligence dei due fronti continua a diffondere informazioni contrastanti, contribuendo a un clima dove risulta difficile delineare con precisione gli effetti reali di ogni attacco.
Eliminato il capo militare di Hezbollah

L’attacco si è verificato nella zona di Beirut, dove l’esercito israeliano ha confermato di avere eliminato il capo di stato maggiore Haytham Ali Tabatabai, descritto come “un agente chiave e un veterano dell’organizzazione”. L’Idf lo definisce una figura entrata negli anni Ottanta nella struttura militare del gruppo e divenuta nel tempo uno dei punti di riferimento più importanti, guidando tra l’altro la Forza Radwan e le operazioni del movimento in Siria.
Secondo la ricostruzione israeliana, dopo l’operazione Northern Arrows tra settembre e novembre 2024, Tabatabai era diventato responsabile della gestione dei combattimenti contro Israele e successivamente nominato Capo di stato maggiore, con il compito di coordinare gli sforzi per la ricostruzione dell’organizzazione.
Il bilancio delle vittime
Il quotidiano L’Orient Le Jour, citando un responsabile locale di Hezbollah, riferisce di almeno cinque morti nell’operazione. Il giornale parla di un attacco condotto con sei missili, mentre droni israeliani avrebbero sorvolato Beirut e la valle della Bekaa nelle ore successive. Il ministero della Sanità libanese ha però diffuso un bilancio ufficiale più contenuto, fermo a un morto e ventuno feriti, dati che potrebbero essere soggetti ad aggiornamenti con l’arrivo di nuove informazioni.
La posizione israeliana resta netta: l’esercito afferma di voler continuare ad agire contro i tentativi di ricostruire e riarmare Hezbollah, mentre il premier Benjamin Netanyahu ha definito Tabatabai “un assassino sanguinario”, sottolineando la centralità dell’operazione nel contrasto all’organizzazione.


