
Parole dure e toni infuocati hanno segnato l’intervento di Matteo Salvini durante la festa nazionale della Lega lombarda, dove il leader del Carroccio ha rilanciato le sue critiche sulla gestione dei fondi destinati all’Ucraina. Davanti ai militanti riuniti a Castelcovati, in provincia di Brescia, il vicepremier ha ricostruito il proprio punto di vista sulla trasparenza degli aiuti internazionali, utilizzando espressioni che hanno immediatamente catturato l’attenzione del pubblico e della politica nazionale. Come ha affermato lo stesso Salvini: “Hanno attaccato la Lega quando abbiamo chiesto del destino dei soldi in Ucraina. Ma se invece di aiutare i bambini si pagano le mignotte e le ville all’estero, io non ci sto…”.
Nei passaggi centrali del suo discorso, Salvini ha sostenuto che parte del denaro inviato a Kiev sarebbe stato impiegato in modo illecito, evocando l’idea di spese riconducibili a ville all’estero e presunti giri di prostituzione. Una dichiarazione che ha acceso il confronto politico e che il leader leghista ha presentato come risposta alle critiche ricevute negli ultimi mesi sulle posizioni del suo partito rispetto al conflitto.
Critiche e difese durante l’incontro

Intervenendo sul palco, Salvini ha ricordato come la Lega abbia sostenuto “tutti i provvedimenti a favore dell’Ucraina”, sottolineando l’approvazione del diciannovesimo pacchetto di aiuti. Il vicepremier ha però ribadito la necessità di controlli più severi, affermando che le recenti inchieste su presunte mazzette e su oltre 100 milioni di dollari finiti su conti esteri rafforzerebbero la sua richiesta di trasparenza.
Il leader del Carroccio ha poi replicato alle accuse di compiacenza verso Mosca, definendo infondate le voci su presunti legami economici con il Cremlino. Nel farlo, ha ricorso a un’ironia tagliente, sostenendo che, se tali sospetti fossero reali, non sarebbe stato “sotto un tendone” a incontrare i suoi sostenitori.
Una polemica che si riaccende
Secondo Salvini, la Lega sarebbe un bersaglio costante perché “scomoda da trent’anni”, e proprio per questo — a suo dire — sarebbe l’unico partito a denunciare pubblicamente l’uso improprio dei fondi destinati alla guerra. Un passaggio che ha ricevuto un lungo applauso dal pubblico presente, confermando come il tema degli aiuti internazionali resti uno dei fronti più delicati del dibattito politico italiano.
Con questo nuovo affondo, il vicepremier riporta al centro della discussione la questione della trasparenza sulle risorse impiegate nel conflitto ucraino, alimentando un confronto destinato a proseguire nei prossimi giorni.


