
Roberto Fico, figura di spicco del centrosinistra campano, è il nuovo presidente della Regione Campania. Il suo percorso politico e personale è segnato da una forte identità civica e da un legame costante con le origini napoletane. La frase chiave “roberto fico” guida questa panoramica sulla sua storia, dalle prime battaglie nel Movimento 5 Stelle ai ruoli istituzionali ricoperti fino alla candidatura unitaria sostenuta da un’ampia coalizione.
Roberto Fico e il difficile equilibrio politico in Campania
La candidatura di Roberto Fico nasce in un contesto complesso, caratterizzato dalle tensioni tra due dei principali riferimenti istituzionali della regione: il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il governatore uscente, Vincenzo De Luca. Pur distanti politicamente, entrambi si ritrovano a sostenere Fico, complice anche l’impossibilità per De Luca di ricandidarsi a causa delle limitazioni sancite dalla Consulta.
Una campagna elettorale segnata da equilibri delicati: ogni tema affrontato da Fico rischiava di entrare in collisione con l’eredità politica dell’ex governatore. Un contesto che ha messo alla prova la sua capacità di tenere unita una coalizione ampia e articolata.
Le origini di Roberto Fico e il legame con il Movimento 5 Stelle
Nato nel 1974 a Napoli, cresciuto nel quartiere di Posillipo, roberto fico appartiene alla prima generazione del Movimento 5 Stelle. Esponente dell’ala tradizionalmente più orientata a sinistra, è stato tra i volti più critici dell’alleanza con la Lega nel governo gialloverde.
Le sue passioni – dal mare alla fisarmonica – sono entrate talvolta nella narrazione mediatica, come nel caso delle polemiche su un piccolo gozzo di sua proprietà. La sua carriera istituzionale lo ha portato a ricoprire il ruolo di presidente della Camera dei Deputati dal 2018 al 2023, in coincidenza con la massima espansione parlamentare dei Cinquestelle.
Formazione, lavori giovanili e primi impegni civici
Diplomato al liceo classico Umberto e laureato con lode in Scienze della Comunicazione all’Università di Trieste, Fico rivendica una vita professionale variegata: da incarichi in uffici stampa ai call center, fino a ruoli nel settore alberghiero e turistico.
La politica arriva presto: nel 2005 fonda il meetup “Amici di Beppe Grillo” a Mergellina, luogo simbolo delle prime battaglie del movimento su acqua pubblica, rifiuti e ambiente. Il suo primo successo civico è il ritiro di una delibera che puntava alla privatizzazione del servizio idrico.
Dai primi tentativi elettorali all’ingresso in Parlamento e alla presidenza della Camera
Con la nascita ufficiale del M5S, roberto fico si candida già nel 2010 alla guida della Campania e l’anno dopo come sindaco di Napoli, senza superare il 2%. Ma quelle esperienze segnano l’inizio di un percorso che lo porterà a essere eletto deputato nel 2013, dove assume la presidenza della Commissione di Vigilanza Rai.
Nel 2018 arriva il ruolo di presidente della Camera, che ricopre a 43 anni. Da quella posizione dà un segnale di rottura scegliendo inizialmente il trasporto pubblico al posto dell’auto blu, salvo poi tornare alle misure di sicurezza previste per la terza carica dello Stato. In linea con i principi originari del M5S, restituisce parte delle indennità parlamentari.
Il ritorno in Campania e il sostegno della coalizione
Il suo percorso istituzionale incrocia quello di figure oggi rivali, come Edmondo Cirielli, all’epoca questore della Camera e ora candidato del centrodestra in Campania. Nel 2021 il presidente Mattarella gli affida un mandato esplorativo per tentare di ricostituire la maggioranza del governo Conte II, tentativo che però non va in porto.
Alle politiche successive non si ricandida per il limite dei tre mandati imposto dal M5S, poi rimosso da Giuseppe Conte. Questo cambiamento consente a roberto fico di correre per la Regione Campania, con il sostegno determinante del sindaco Manfredi, che già aveva ricevuto appoggio da Fico nella corsa a Palazzo San Giacomo.
Oggi Fico guida una coalizione ampia composta da Pd, M5S, Avs, Casa Riformista, Fico Presidente, Avanti Campania, A testa alta e Noi di Centro–Noi Sud, un fronte progressista che punta a inaugurare una nuova fase politica in Campania.


