
Un improvviso e inspiegabile senso di bruciore ha squarciato la monotonia di una normale mattinata scolastica. L’aria, prima satura dell’odore di libri e gessetti, si è fatta densa, acre, portando con sé un fastidio che si è trasformato rapidamente in panico. I corridoi, solitamente rumorosi per le voci sommesse degli studenti, sono stati invasi da colpi di tosse insistenti e grida di allarme.
Ragazzi e ragazze hanno iniziato a sfregarsi gli occhi arrossati, sentendo una fitta dolorosa alle vie respiratorie che impediva di respirare correttamente. In pochi istanti, l’ambiente è precipitato nel caos: visi smarriti, lacrime e la corsa affannosa verso le uscite, in cerca di un respiro pulito. Una sostanza invisibile e irritante aveva messo in ginocchio decine di persone, trasformando le scale dell’istituto in un luogo di emergenza dove la priorità assoluta era l’evacuazione immediata e la disperazione di trovare soccorso.
Caos all’Istituto Einaudi di Ferrara: evacuazione e venti intossicati per spray al peperoncino
Una mattinata di forte allarme e apprensione ha scosso l’Istituto Einaudi di Ferrara lunedì 24 novembre 2025, quando un gesto sconsiderato ha portato all’evacuazione dell’intera scuola e all’intossicazione di numerosi studenti. L’episodio, avvenuto tra le 9:30 e le 10:00, ha visto l’uso improprio di spray al peperoncino spruzzato da alcuni ragazzi nei corridoi e sulle scale dell’edificio scolastico. La diffusione della sostanza urticante nell’aria ha innescato una reazione immediata e violenta tra gli alunni presenti, trasformando un normale inizio di settimana in una vera e propria emergenza sanitaria e di sicurezza. L’intera macchina dei soccorsi e delle forze dell’ordine è stata mobilitata con grande urgenza per affrontare le conseguenze di questo atto irresponsabile.
L’emergenza e i primi sintomi
Il rilascio della sostanza irritante ha provocato una rapida successione di sintomi acuti tra i ragazzi esposti. Gli effetti tipici dello spray al peperoncino, noto per le sue proprietà lacrimogene e infiammatorie, si sono manifestati con particolare intensità, causando bruciore intenso agli occhi e alle vie respiratorie, forte tosse e un diffuso senso di disorientamento. Il rapido manifestarsi di questi disturbi ha generato momenti di caos e panico tra gli studenti. In totale, si contano circa venti studenti coinvolti nell’intossicazione. Per alcuni di loro, l’esposizione è stata più grave, richiedendo un intervento medico immediato e qualificato. L’istituto, un luogo che dovrebbe essere sinonimo di apprendimento e sicurezza, è diventato il teatro di una complessa operazione di soccorso.
L’entità dell’emergenza ha reso indispensabile l’intervento immediato dei sanitari del 118. La risposta è stata rapida e coordinata, focalizzata sulla stabilizzazione e l’assistenza degli studenti più colpiti. Una dozzina di ragazzi è stata ritenuta bisognosa di cure ospedaliere ed è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Cona. In particolare, diciotto studenti sono stati trasferiti mediante ambulanza, mentre altri quattro hanno raggiunto la struttura ospedaliera con mezzi propri. Parallelamente, l’assistenza non si è limitata solo ai trasferimenti: all’interno della scuola è stata prontamente allestita un’area medica dedicata per prestare soccorso agli altri ragazzi che presentavano sintomi meno gravi. In un’ottica di supporto psicologico, è stato anche attivato il programma aziendale di psicologia, con professioniste che hanno offerto sostegno agli studenti in stato di difficoltà emotiva e shock. L’ospedale stesso ha potenziato i propri turni, mettendo a disposizione otto operatori sanitari aggiuntivi, tra medici e infermieri reperibili, per gestire il flusso di emergenza.
L’evacuazione della struttura e le indagini in corso
Per garantire la sicurezza di tutti e permettere le operazioni di bonifica e verifica, si è proceduto con l’evacuazione totale dell’Istituto Einaudi. Questa misura si è rivelata necessaria per disperdere la sostanza urticante e per agevolare il lavoro dei soccorritori. Contemporaneamente all’assistenza sanitaria, è iniziata l’azione delle forze dell’ordine. I carabinieri sono giunti sul posto per avviare le indagini e risalire ai responsabili di questo grave episodio. Le prime indicazioni raccolte dagli investigatori suggeriscono che gli autori del gesto siano minorenni, con un’età stimata tra i 14 e i 17 anni. Per fare piena luce sulla dinamica dei fatti e attribuire le responsabilità, i militari stanno procedendo alla raccolta di testimonianze tra il personale scolastico e gli studenti, e all’analisi approfondita delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti nell’istituto. La tempestiva informazione a tutte le famiglie degli alunni è stata un’altra priorità nella gestione dell’emergenza.
Questo grave evento si inserisce in un contesto già segnato da una precedente controversia che aveva coinvolto l’Istituto Einaudi. Nelle settimane precedenti, la scuola era stata al centro delle cronache per aver limitato l’accesso al viaggio d’istruzione solo agli studenti che avevano raggiunto una media scolastica del sette o superiore, una decisione che aveva scatenato un’ampia polemica. L’episodio dello spray al peperoncino rappresenta un’ulteriore sfida per l’istituto, ponendo l’accento sulla necessità di rafforzare le misure di sicurezza e di educazione alla responsabilità all’interno dell’ambiente scolastico. Le conseguenze immediate sono state non solo i malori e l’interruzione delle lezioni, ma anche la mobilitazione coordinata di tutti gli enti preposti: scuola, forze dell’ordine, e il sistema ospedaliero. L’obiettivo primario è stato, fin dai primi momenti, garantire la salute e l’assistenza a tutti gli studenti colpiti, un risultato ottenuto grazie all’efficace coordinamento degli interventi. L’attesa è ora rivolta all’esito delle indagini che dovranno identificare e sanzionare gli autori di un atto che ha messo a rischio la salute e la serenità della comunità scolastica.


