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“Fate così e riavrete i vostri figli”. Bambini nel bosco, l’annuncio che divide gli italiani: cosa succede

Pubblicato: 25/11/2025 09:29

Nel comune di Palmoli, il caso della famiglia Trevallion-Birmingham continua a far discutere e il sindaco Giuseppe Masciulli interviene per chiarire i passaggi che hanno portato al collocamento dei minori. Il primo cittadino respinge ogni riferimento a un intervento improvviso o coercitivo, spiegando che non si è trattato di un blitz, ma di un percorso avviato quasi un anno fa, in seguito alla intossicazione da funghi del 22 settembre 2024. Da quel momento, riferisce Masciulli, l’obiettivo dell’amministrazione è stato uno solo: garantire che i bambini non venissero inseriti in una struttura protetta, cercando soluzioni alternative che preservassero l’unità familiare.
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L’offerta di un alloggio sicuro

Il sindaco ricostruisce i passaggi successivi, ricordando che la segnalazione dei carabinieri sulle condizioni dell’abitazione nel bosco aveva evidenziato gravi carenze strutturali. A quel punto il Comune aveva messo a disposizione un alloggio nel centro abitato, dotato di tre camere, cucina, soggiorno, due bagni e riscaldamento. La famiglia aveva accettato temporaneamente la sistemazione, ma solo per dieci giorni, prima di fare ritorno alla loro proprietà: una ex casa contadina ristrutturata senza utenze essenziali e con un bagno a secco. L’offerta, precisa Masciulli, era rimasta valida nel tempo, con l’obiettivo di garantire una sistemazione adeguata fino alla completa ristrutturazione dell’immobile originario.

Un annuncio che ha diviso gli italiani: alcuni utenti hanno trovato l’offerta corretta e invitano la famiglia ad accettare le condizioni poste, altri sostengono che dovrebbero essere liberi di vivere come vogliono a contatto con la natura.

Scuola, mediazioni e impegni disattesi

Parallelamente, l’amministrazione si era attivata per l’inserimento scolastico dei minori, predisponendo un percorso graduale che prevedeva persino la presenza dei genitori in classe. La famiglia aveva però optato per la scuola parentale, scelta considerata legittima ma che non aveva attenuato le preoccupazioni sulle modalità di socializzazione dei bambini. Le criticità strutturali dell’abitazione e le valutazioni dei servizi sociali avevano portato il tribunale a definire un programma condiviso: ristrutturazione dell’immobile, visite mediche, incontri a carattere psico-educativo. Secondo Masciulli, gli impegni non sarebbero stati rispettati, arrivando persino alla richiesta di 150 mila euro per gli accertamenti sanitari, elemento che avrebbe ulteriormente complicato il percorso di mediazione.

Il trasferimento dei minori e l’appello finale

Dopo sette mesi di tentativi, il percorso si è concluso con il collocamento dei bambini in struttura. Masciulli insiste sul fatto che non ci sia stato alcun «assalto alla casa», spiegando che prima del trasferimento si erano tenuti un incontro in Comune e uno in caserma, dove era stato stabilito che la madre avrebbe potuto seguire i figli nella stessa struttura. Il trasferimento, sottolinea il sindaco, è avvenuto in maniera concordata e senza forzature, nel rispetto della sicurezza dei minori e dei genitori.

Oggi il primo cittadino lancia un messaggio chiaro alla famiglia Trevallion-Birmingham: accettare l’alloggio gratuito messo a disposizione dal Comune, ritenuto l’unico passo utile per favorire la riunificazione familiare. «Il bene dei minori viene prima di tutto», ribadisce Masciulli, invitando a compiere le scelte necessarie per riportare stabilità e serenità nella vicenda.

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Ultimo Aggiornamento: 25/11/2025 09:39

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