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“Non può durare”. Roberto Fico governatore, cosa succede dopo le elezioni

Pubblicato: 25/11/2025 10:20

Nel pieno degli exit poll delle regionali in Campania, il commissario di Fratelli d’Italia Napoli, Sergio Rastrelli, aveva già scelto di commentare a urne quasi chiuse, convinto che il quadro politico non muterà con i dati definitivi. L’elezione del nuovo governatore Roberto Fico, sostenuto dall’asse M5s–Partito Democratico, e la sconfitta dello sfidante del centrodestra Edmondo Cirielli, vengono lette da Rastrelli come il segno di una competizione “con una forbice ampia, ma molto diversa rispetto a quella che aveva contraddistinto le precedenti elezioni regionali”.
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Il riferimento è alla schiacciante affermazione di Vincenzo De Luca, che nelle passate tornate aveva raccolto percentuali vicine al 70%. Un dato, ricorda Rastrelli, accompagnato allora da un Movimento 5 Stelle capace di attestarsi intorno al 10%. Per il dirigente di FdI, quel periodo rappresentava l’apice di un sistema politico che oggi mostra crepe sempre più visibili.

La lettura di Fratelli d’Italia sul voto

Secondo Rastrelli, il risultato di oggi indica che “quel vecchio sistema di potere progressivamente si sta sfaldando”, e il responso delle urne — qualora confermato — dimostrerebbe la fragilità di un’alleanza che definisce “contro natura, capace di mettere insieme forze incompatibili tra loro”. Una coalizione che, a suo dire, rischia una “implosione” destinata ad avere conseguenze non indifferenti sul futuro della Regione Campania e dei suoi cittadini.

Il rappresentante di Fratelli d’Italia individua inoltre un altro elemento critico: il forte calo dell’affluenza. “Perdiamo circa ulteriori 11 punti percentuali di affluenza al voto”, osserva, sottolineando come il dato rappresenti un segnale “trasversale e negativo per tutte le forze politiche”. Una tendenza che, secondo Rastrelli, dovrebbe spingere ogni schieramento a interrogarsi sulle ragioni di un ulteriore distacco dei cittadini dalla partecipazione elettorale. Il centrodestra, aggiunge, deve chiedersi “perché non si sia riusciti a incanalare questa ulteriore percentuale di elettori disaffezionati” verso le proprie proposte.

L’ombra del passato e il peso di De Luca

Per Rastrelli, tuttavia, a dominare lo scenario resta l’“inciucio giallorosso”. L’esponente di FdI punta il dito contro il percorso che ha portato Roberto Fico a riunire nella sua coalizione partiti e figure che aveva duramente contestato negli anni recenti. Vengono citati in particolare gli attacchi al Partito Democratico, a Matteo Renzi e a Clemente Mastella, poi confluiti nel progetto comune a sostegno della sua candidatura.

L’unico dato che mi sembra pacifico è che il candidato del campo largo resterà ostaggio, assolutamente ostaggio rispetto alla forza elettorale e politica del presidente De Luca”, conclude senza mezzi termini Rastrelli. Una previsione che, nelle sue parole, pesa come un monito sul futuro equilibrio interno della maggioranza regionale guidata da Fico.

Una sfida che si apre oltre il risultato

Il commento del commissario di Fratelli d’Italia apre così un interrogativo politico più ampio: quale sarà la reale tenuta dell’alleanza che ha portato all’elezione del nuovo presidente e quanto peserà l’eredità politica e amministrativa lasciata da Vincenzo De Luca. Il voto in Campania, al di là del confronto numerico, diventa per Rastrelli la fotografia di un sistema che cambia e di una coalizione avversaria che, a suo giudizio, fatica a trovare una sintesi strutturale.

In questo scenario, il centrodestra è chiamato a elaborare una riflessione profonda sulle proprie capacità di mobilitare elettori e costruire un’alternativa competitiva, mentre il campo largo dovrà dimostrare sul piano amministrativo quella stabilità che oggi, politicamente, viene messa in dubbio.

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