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Alessandro scomparso nel nulla dal 2020, è appena arrivato l’annuncio del papà

Pubblicato: 25/11/2025 12:14

Le ricerche di Alessandro Venturelli, avviate nei giorni scorsi a Torino dopo diverse segnalazioni, si sono concluse con il ritrovamento di un altro giovane scomparso. Il ragazzo dormiva sulle panchine della città ed era lontano da casa da cinque mesi. Non si trattava quindi di Alessandro, scomparso da Sassuolo il 5 dicembre 2020, quando uscì di casa in un momento di distrazione del padre. Ma questa mobilitazione ha comunque permesso a un’altra famiglia di riabbracciare il proprio figlio.

La madre di Alessandro, Roberta Carassai, ha espresso sollievo per la famiglia che ha potuto riabbracciare il giovane, pur continuando a sperare nel ritorno del suo Alle. «Capiterà anche a noi, speriamo presto», ha dichiarato insieme al marito, Roberto Venturelli. La donna, fondatrice dell’associazione Nostos dedicata alle persone scomparse, si era recata a Torino dopo aver ricevuto numerose segnalazioni.

È stato proprio Roberto Venturelli a ricostruire, in un colloquio telefonico con Fanpage.it, le tappe principali delle ricerche torinesi. «Mia moglie le ha vissute in pieno – ha spiegato –. Le segnalazioni alla fine non riguardavano Alessandro, ma hanno portato al ritrovamento di un altro giovane. Questo conferma che bisogna prestare attenzione alle persone che vivono ai margini: spesso tra loro ci sono ragazzi che si sono allontanati da casa in momenti di fragilità».

Il padre ha raccontato che negli anni di ricerca hanno incontrato molte persone senza dimora, ascoltando storie di disagio e abbandono. Secondo lui, chi vive in strada spesso non viene identificato e nessuno verifica se possa trattarsi di persone scomparse. «Le istituzioni dovrebbero fare uno sforzo in più – afferma – perché tra queste persone ci sono ragazzi in crisi psicologica, come potrebbe essere accaduto anche ad Alessandro».

Venturelli ribadisce che fin dal primo giorno aveva segnalato alle autorità che il figlio si trovava in uno stato psicologico alterato. «Non sono stato creduto – dice nell’intervista a Fanpage.it –. Un maggiorenne può decidere della sua vita, certo, ma non parliamo di una decisione libera: sparire dalla sera alla mattina è un’altra cosa. È evidente che si tratta di una persona in difficoltà».

Il padre non esclude che Alessandro possa aver scelto di vivere in strada, pur senza esserne realmente consapevole. «Lo penso, ma conosco mio figlio e immaginarlo così è difficile. Era in crisi, aveva avuto un peggioramento improvviso. Se si è allontanato, lo ha fatto in un momento di grande dolore psicologico, non per una scelta di vita».

Il ritrovamento del giovane torinese, scomparso da cinque mesi, ha mostrato ancora una volta quanto queste vicende richiedano attenzione. Per Venturelli, il fatto che il ragazzo sia stato trovato solo grazie a una segnalazione «non è giusto», perché chi vive in strada spesso ha gravi fragilità e potrebbe essere una persona cercata da tempo. «Non possiamo accettare – spiega – che lo Stato faccia finta di niente».

Nonostante tutto, la famiglia continua a cercare Alessandro senza sosta. Venturelli è convinto che il figlio sia vivo, basandosi anche sui racconti di chi lo aveva seguito dopo l’incidente in moto avuto a 16 anni. «Credo che sia impossibilitato a contattarci. Non ha fatto una scelta libera, ma dettata dalla sofferenza. Le uniche ricerche reali sono quelle che portiamo avanti con Nostos».

Nel suo racconto, il padre sottolinea che prima della crisi psicologica Alessandro era un ragazzo sensibile, educato, ma anche molto influenzabile dai coetanei più grandi. Per questo teme che qualcuno possa aver sfruttato la sua fragilità. «Servono leggi chiare – conclude – perché una persona scomparsa va cercata subito, indipendentemente dall’età. Non possiamo accettare che un maggiorenne venga trattato come se avesse scelto liberamente di sparire».

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Ultimo Aggiornamento: 25/11/2025 12:29

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