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Ritrovamento shock in Italia: tutti morti. La svolta atroce, come un film horror

Pubblicato: 25/11/2025 21:17

Un casolare abbandonato affacciato sulla campagna di via Bariglaria, nella periferia est di Udine, è diventato ieri il punto nevralgico di un intervento durato diverse ore, dopo il ritrovamento dei corpi di due uomini all’interno della struttura. Il luogo, isolato e solitamente frequentato solo da ciclisti e pedoni, è stato improvvisamente trasformato in una scena operativa complessa, attirando l’attenzione di forze dell’ordine e soccorritori. Il rinvenimento è avvenuto a metà giornata e a dare l’allarme è stato un uomo di passaggio che, notando un dettaglio anomalo nei pressi dell’edificio, ha deciso di contattare il 112. Erano circa le 12 quando la chiamata ha fatto scattare l’intervento congiunto di sanitari, polizia e vigili del fuoco.

Il casolare, chiuso e recintato da tempo proprio per scoraggiare intrusioni, era già conosciuto nella zona per episodi legati a presenze irregolari e occupazioni improvvisate. All’interno della struttura, oltre ai due corpi, gli agenti hanno individuato giacigli di fortuna, sacchi a pelo e un braciere, elementi che indicano una permanenza prolungata o, quantomeno, il tentativo di ricavare uno spazio abitabile di emergenza. L’accesso ai locali è stato possibile solo dopo la messa in sicurezza da parte dei vigili del fuoco, necessari per via del forte degrado strutturale e dell’instabilità dei solai, che rendevano rischioso ogni movimento. Le due vittime, entrambe straniere e senza fissa dimora, si trovavano nell’ammezzato, un ambiente buio, privo di ventilazione e in condizioni tali da aver accelerato i processi di decomposizione, rendendo più difficile la stima precisa dell’ora del decesso.

Prime ipotesi e indagini in corso

Secondo quanto emerso dai rilievi della Questura, non sarebbero stati evidenziati segni di violenza sui corpi. Sono stati comunque disposti accertamenti medico-legali per chiarire ogni dettaglio, ma al momento l’ipotesi considerata più plausibile è quella dell’intossicazione da monossido di carbonio. Il braciere rinvenuto vicino ai giacigli lascia infatti pensare che i due abbiano tentato di scaldarsi durante le notti più fredde, all’interno di uno spazio angusto e senza alcun ricambio d’aria, una condizione potenzialmente letale. Le salme sono state trasferite all’Istituto di Medicina legale di Udine per rilievi dattiloscopici e per verificare eventuali collegamenti con denunce di scomparsa, passaggio fondamentale per risalire all’identità delle vittime. Nel frattempo, la Squadra mobile sta proseguendo la raccolta di informazioni nella zona, monitorando presenze e movimenti lungo la pista ciclabile e nei terreni circostanti. L’isolamento dell’area e la scarsa frequentazione nelle ore notturne rendono più complessa la ricostruzione delle ultime ore di vita dei due uomini, mentre la vicenda riaccende l’attenzione sulle condizioni di chi vive ai margini e sui rischi nascosti in luoghi abbandonati e privi di sicurezza.

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