
Il cielo aveva assunto il colore del piombo fuso già dalle prime luci dell’alba, un presagio sinistro di ciò che sarebbe accaduto. L’aria, pesante e immobile, venne squarciata poco dopo da forti raffiche di vento che ululavano tra le vie e le cime degli alberi. Le prime gocce si trasformarono rapidamente in un diluvio battente, frustando il paesaggio con una violenza inaudita. In poche ore, la forza della natura si è manifestata in tutta la sua irruenza distruttiva, trasformando strade in fiumi e minacciando l’equilibrio delle cose. Il fragore dei tuoni accompagnava il suono sordo dei cedimenti, lasciando dietro di sé una scia di danni e la necessità di un immediato, urgente soccorso. La vita di intere comunità si è interrotta, focalizzata sull’attesa e sulla speranza che la violenza degli elementi potesse placarsi.
Il maltempo si abbatte sulla Campania: Irpinia e Napoli in ginocchio
Una violenta ondata di maltempo ha flagellato la Campania, lasciando dietro di sé una scia di danni e disagi che hanno richiesto un massiccio intervento delle forze di soccorso. La giornata di martedì 25 novembre è stata segnata da un’allerta meteo arancione che, pur avendo preannunciato la severità degli eventi, non è riuscita a mitigare le conseguenze di temporali e forti raffiche di vento. Il bilancio è particolarmente pesante in Irpinia, dove il Comando Provinciale dei vigili del fuoco di Avellino ha dovuto gestire oltre 50 interventi in poche ore, una cifra che testimonia la vastità e la gravità dei problemi causati dalla perturbazione. Le operazioni di soccorso si sono concentrate sulla rimozione di alberi caduti, la messa in sicurezza di strutture pericolanti e la gestione di frane che hanno interrotto arterie fondamentali per la viabilità locale.
La provincia di Avellino è stata uno degli epicentri di questa emergenza meteorologica. Gli agenti atmosferici hanno messo a dura prova la resistenza di diverse località, rendendo indispensabile l’intervento rapido e costante dei vigili del fuoco. A Monteforte Irpino, la situazione è stata particolarmente critica lungo via Taverna Campanile, dove il crollo di un albero di notevoli dimensioni ha completamente ostruito la sede stradale. La rimozione del grosso tronco ha richiesto tempo e sforzi considerevoli, paralizzando di fatto la circolazione in quell’area. Non si è trattato di un caso isolato. Anche ad Atripalda, l’attenzione dei soccorritori si è focalizzata sulla prevenzione di ulteriori rischi. In via Arcella, un gazebo pericolante, scosso dalla violenza delle raffiche di vento, minacciava di essere spazzato via. La messa in sicurezza della struttura è stata vitale per proteggere non solo i passanti, ma anche le abitazioni circostanti da potenziali pericoli.
La viabilità compromessa e i crolli strutturali
Oltre agli interventi legati al vento, il maltempo ha innescato anche fenomeni di dissesto idrogeologico. Nella tarda serata di martedì, una frana ha interrotto l’importante collegamento viario che conduce al Santuario di Montevergine. La strada è stata chiusa in via precauzionale per permettere ai vigili del fuoco di intervenire in sicurezza e per evitare rischi per l’incolumità degli automobilisti che avrebbero potuto trovarsi a transitare su un tratto instabile. L’elenco degli interventi gestiti dal Comando Provinciale è eterogeneo e riflette la complessità dei danni: si è trattato di gestire infiltrazioni d’acqua che hanno interessato diverse strutture, voragini stradali aperte dalla forza dell’acqua e, in alcuni casi, veri e propri crolli strutturali di varia entità, che hanno richiesto la verifica statica e la messa in sicurezza degli edifici compromessi. Il temporeale dispiegamento di mezzi e personale è stato fondamentale per affrontare un quadro di emergenza così ampio e diversificato.
Danni significativi anche nel capoluogo campano
L’ondata di maltempo, nella giornata di ieri, non ha risparmiato nemmeno Napoli, il capoluogo regionale. Sebbene l’entità degli interventi possa essere diversa da quella registrata in Irpinia, anche in città si sono contati danni rilevanti che hanno richiesto l’intervento congiunto di polizia locale e pompieri. I quartieri collinari, in particolare, sono stati colpiti duramente. Al Vomero, ad esempio, si sono verificati due episodi significativi: un albero è crollato in via Scarlatti, finendo su un’edicola, e un altro si è abbattuto su un’auto parcheggiata in via Mario Fiore, causando danni materiali significativi e suscitando preoccupazione tra i residenti.
I problemi si sono estesi anche ad altre zone strategiche di Napoli. Un terzo albero è crollato in Discesa Coroglio, l’arteria che collega Bagnoli a Posillipo, creando disagi alla circolazione in un punto nevralgico della città costiera. Inoltre, nel centralissimo quartiere Chiaia, si sono registrati crolli di calcinacci da alcune facciate, un evento che mette in luce la vulnerabilità di alcune strutture cittadine di fronte a fenomeni meteorologici di questa intensità. La necessità di un costante monitoraggio delle aree più a rischio e la prontezza negli interventi di rimozione e delimitazione delle zone pericolanti hanno caratterizzato l’operato delle squadre di emergenza a Napoli. L’allerta meteo, dunque, si è dimostrata pienamente giustificata, e l’impegno di tutti i soccorritori è stato cruciale per evitare conseguenze più gravi per la popolazione e per la sicurezza urbana.
Un fenomeno esteso e la necessità di prevenzione
Il violento impatto del maltempo sulla Campania non si è limitato alle aree di Avellino e Napoli, come testimoniano anche le notizie di una tromba marina che ha terrorizzato il Salernitano, abbattendo alberi vicino alle case e causando paura nelle località costiere di Casal Velino e Ascea. Questi eventi sottolineano la crescente intensità dei fenomeni atmosferici e la necessità di una pianificazione territoriale e di interventi di prevenzione sempre più efficaci, in particolare in un territorio vulnerabile come quello campano, soggetto a rischio idrogeologico e alla presenza di patrimonio arboreo e edilizio che richiede costante manutenzione. L’opera dei vigili del fuoco rimane un baluardo fondamentale nella gestione immediata di queste emergenze naturali.


