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Russia, arrivano i piccioni dotati di chip cerebrale per la sorveglianza urbana

Pubblicato: 26/11/2025 12:32

Un progetto altamente tecnologico e allo stesso tempo controverso arriva dalla Russia, dove la società di neurotecnologie Neiry ha avviato una sperimentazione a Mosca utilizzando piccioni trasformati in veri e propri biodroni. Secondo quanto riportato in un comunicato ufficiale, gli animali sono stati dotati di interfacce cerebrali impiantate e dispositivi elettronici montati su supporti speciali, permettendo nuove forme di controllo del volo. L’azienda ha dichiarato che il primo stormo di piccioni con chip neurali ha completato voli di prova da e verso un laboratorio, segnando un risultato considerato significativo.

L’obiettivo di Neiry sarebbe quello di utilizzare tali dispositivi per attività legate alla sorveglianza di infrastrutture critiche, ispezioni industriali, interventi ambientali e operazioni di ricerca e soccorso.
La descrizione dell’esperimento chiarisce che il sistema si basa su elettrodi impiantati direttamente nel cervello degli uccelli, collegati a un’unità di controllo e stimolazione alimentata da energia solare. Questo meccanismo, secondo l’azienda, consentirebbe di influenzare la direzione del volo, sfruttando una navigazione basata su tecnologia Gps per orientare in modo preciso il percorso dei piccioni. Un dettaglio rilevante riguarda il fatto che Neiry sostiene che gli animali «non necessitano di addestramento comportamentale» per rispondere ai segnali inviati dai dispositivi, e che la sopravvivenza dopo l’impianto sarebbe garantita «al cento percento grazie a tecniche chirurgiche stereotassiche».

Costi, potenzialità e nuove specie coinvolte

I biodroni sarebbero inoltre equipaggiati con piccole telecamere, e le immagini raccolte verrebbero gestite tramite intelligenza artificiale per «rispettare le normative sulla privacy», come precisa la società. Dal punto di vista economico, Neiry afferma che il costo di ciascun biodrone sarebbe comparabile a quello dei droni tradizionali disponibili sul mercato, ma con prestazioni «nettamente superiori» per quanto riguarda autonomia e portata, grazie alla naturale capacità di volo degli uccelli e all’assenza di limiti dovuti alle batterie.


Il fondatore dell’azienda, Aleksander Panov, ha spiegato che il sistema potrebbe essere applicato anche ad altre specie, citando «corvi, gabbiani e albatros» come possibili candidati in base al tipo di missione da svolgere. Inoltre, Neiry avrebbe espresso l’intenzione di portare questa tecnologia su scala internazionale, aprendo la strada a un utilizzo ben oltre i confini russi.


Il progetto, pur presentato come innovativo e ricco di potenzialità operative, solleva inevitabili domande etiche e scientifiche riguardo all’impiego di animali controllati tramite impianti cerebrali. In un panorama in cui la neurotecnologia avanza rapidamente, la sperimentazione sui piccioni-biodroni alimenta un dibattito che potrebbe diventare sempre più centrale nei prossimi anni.

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